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Catania, Notte Europea dei Musei al Monastero dei Benedettini

image“La Notte Europea dei Musei 2014” al Monastero dei Benedettini si arricchisce, estendendosi anche al giorno precedente con due diversi appuntamenti.
Venerdì 16 e sabato 17 maggio infatti il calendario delle attività proposte da Officine Culturali con il Comune di Catania, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche, prevede la possibilità di vivere il Monastero e la Chiesa di San Nicolò l’Arena in modo unico e spettacolare. Sarà infatti possibile visitare i camminamenti di gronda della chiesa e partecipare ad uno spettacolo itinerante suggestivo e immersivo ascoltando i suoni dell’Organo di Donato del Piano.
Dalle 15:00 alle 18:00 (venerdì 16 e sabato 17 maggio) le guide di Officine Culturali accompagneranno il pubblico sui tetti di San Nicola l’Arena per attraversare il cosiddetto “percorso di gronda”. Da San Nicola i visitatori godranno di una vista emozionante sulla città storica incastonata tra porto, mare ed Etna (La salita non è consentita ai minori di 6 anni; I minori di 18 anni devono essere accompagnati da un adulto; è sconsigliata ai visitatori con difficoltà motorie, ai cardiopatici, agli asmatici, a chi soffre di vertigini e di claustrofobia). Visto il numero limitato di posti è necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 | 3349242464. La visita ai camminamenti di gronda è gratuita.
Lo spettacolo “Mille miglia lontano” andrà in scena venerdì 16 maggio alle ore 19:00 e alle ore 21:00, sabato 17 maggio alle ore 19:00, . Il percorso teatrale, già andato in scena lo scorso dicembre, è ispirato ad una novella poco conosciuta dello scrittore dei “Viceré” Federico De Roberto: “Donato del Piano” è il viaggio nel delirio di un viaggiatore che si perde nel silenzio del Monastero interrotto solo del suono dell’Organo di San Nicolò. Pamela Toscano e Angelo D’Agosta daranno voce alle parole dello scrittore spostandosi di quadro in quadro dalla luce del Monastero, attraversando il buio della sagrestia e del sacrario della Chiesa, fino a ritornare al chiarore del tempio benedettino per ascoltare l’Organo di Donato del Piano, magistralmente suonato da Franco Lazzaro.
Il Monastero dei Benedettini di Catania viene “smembrato” all’indomani della confisca statale avvenuta nel 1866: la Chiesa, La Biblioteca, l’orto botanico e l’edificio monastico adibito a svariati usi (e trasformatosi recentemente in sede universitaria), vengono divisi fisicamente e amministrativamente, apparentemente uniti ma separati da membrane che lo fanno ancora oggi apparire come sezionato e in parte mutilato.
Officine Culturali, grazie alla collaborazione di Padre Ruggieri (rettore della Chiesa di San Nicolò l’Arena), del Comune di Catania con l’Assessorato ai Saperi e alla Bellezza Condivisa e del DiSUm (dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania), dischiuderà le porte di comunicazione tra il Monastero e la Chiesa, riproponendo un percorso che i benedettini erano soliti attraversare.
Visto il successo della scorsa edizione e il limitato numero di posti è necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 | 3349242464.
Biglietti: intero 8€ – ridotto Monastero Card 6€ (lo sconto verrà applicato anche ad un accompagnatore del titolare della Card).
Nota di regia – Un percorso tra i segni del tempo, tra la storia della razza umana e le storie degli uomini. Luoghi contenitori di memorie, manifeste e sepolte, condivise e sconosciute. Il Monastero e la porta che lo separa dalla sua chiesa, osservatori del passaggio dell’uomo nei secoli, e poi le parole che come codici comuni si fanno carico di testimoniare. Un manoscritto ritrovato in una cella, il diario di un insolito De Roberto che ci racconta di una piccola vita, troppo piccola se confrontata con la storia che lo ha generato e lo contiene in cui le parole non sono sufficienti per raccontare né l’uno né l’altra. L’individuo diventa piccolo e si perde nella ruota della vita e della morte. Cosa rimane? Cosa mantiene un senso oltre la storia e oltre le parole? La porta diviene lo spartiacque tra materia e spirito, tra ragione e caos, l’organo di Donato del Piano suona il linguaggio dell’anima e lentamente scopriamo altre connessioni. «Nessuna creatura umana può essere compresa da nessuna creatura umana?» Potranno mai le parole essere il filo che ci unisce ad altri esseri umani? E che senso ha un singolo individuo rispetto alla Storia? A volte però possiamo trovare risposte semplici, e spesso queste risposte non sono fatte di parole.

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