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And the Oscar goes to…

imageL’ottantaseiesima edizione degli Accademy Awards, più comunemente conosciuti come Oscar, premio cinematografico più antico e importante a livello mondiale, si è da poco conclusa.
Anche quest’anno tutto sembra essersi svolto secondo copione, red carpet rispolverato, bellissimi abiti e tanto sfarzo, favolosi attori e attrici pronti a elargire sorrisi per la stampa, musiche, balli, e cocktail in pomposo stile americano, e, ovviamente tanti premi, nessuna sorpresa, nessuna nota da sottolineare.
Eppure, da noi Italiani, questa edizione verrà ricordata, si perché finalmente dopo ben 15 anni, dopo l’indimenticabile premio a “Roberto” per “La vita è bella” gridato da una entusiasta Sofia Loren, l’Oscar come miglior film straniero è tornato nel nostro paese grazie a un bravissimo regista Paolo Sorrentino, a un’agrodolce pellicola “La grande Bellezza”, a una stupenda Roma, e a uno straordinario cast di attori italiani.
A ritirare il premio c’era insieme a Sorrentino, l’attore protagonista Toni Servillo e il produttore Nicola Giuliani, Sorrentino, ringraziata l’Accademy e tutti gli attori, ha poi aggiunto che le fonti della sua ispirazione sono: Fellini, Scorsese, Talking Heads, e Maradona, quattro campioni nella loro arte che gli hanno insegnato cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico.
Per il resto nella lunga notte di Hollywood tutto è accaduto secondo i pronostici, e così tra i nomi della rosea schiera dei premiati non è comparso, ancora una volta quello di Leonardo Di Caprio che continua la sua corsa solitaria verso la bramata statuetta. Quest’anno a portargli via l’ambito premio come miglior attore protagonista è stato Metthew McConaughey per la sua interpretazione nel film Dallas Buyers Club, che si è aggiudicato anche il premio per miglior attore non protagonista vinto da Jared Leto stupendo nel ruolo del trans.
Il premio per il miglior film e quello per miglior sceneggiatura non originale, sono stati vinti dalla pellicola di Steve Mc Queen “12 anni schiavo” struggente storia tratta dall’autobiografia di Salomon Northup; inoltre, per il fortunato lungometraggio si è aggiudicata il premio per miglior attrice non protagonista la Keniota Lupita Nyong’o, emozionata durante la premiazione ha voluto dedicare il suo premio a tutti i bambini dicendo che non importa dove si vive i sogni si possono avverare.
La statuetta come miglior attrice è stata vinta da una bellissima oltra che bravissima Cate Blanchett per la pellicola di Woody Allen “Blue Jasmine”.
7 premi tutti tecnici tra cui miglior sonoro, fotografia ed effetti speciali, sono stati vinti dal film “Gravity” ma oltre a questi si è anche guadagnato l’Oscar per miglior regia vinto dal Messicano Alfonso Cuaròn il primo latino che con questa epica odissea nello spazio si è aggiudicato il premio in questa categoria.
Vanno ricordati anche l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale vinto da Spike Jonze per il suo film “Her”, l’Oscar per miglior film d’animazione assegnato a “Frozen- il regno del ghiaccio” e infine la statuetta per miglior scenografia e migliori costumi consegnati al “Grande Gatsby”.
Chi ne esce deluso è “American Hustle” che a dispetto delle sue 10 nomination non ha portato a casa neanche un premio così come lo sfortunato “The wolf of wall street” di Scorsese.
La notte delle stelle 2014 è ormai un lucente ricordo e si riparte già con il toto scommesse per il prossimo anno; intanto noi ci godiamo ancora per un po’ La Grande Bellezza del nostro Oscar.

Agnese Maugeri

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