Edificato intorno al 1870, su progetto dell’architetto milanese Errico Alvino, per assolvere al compito di residenza della famiglia dei Paternò marchesi del Toscano,il palazzo è ubicato in piazza Stesicoro. La sua costruzione fu iniziata dall’architetto Gian Battista Vaccarini ,ma si fermò al primo piano soprastante gli ampi locali di servizio sulla strada, scanditi dagli archi in pietra bianca e nera tipica di altri monumenti del barocco catanese. Nel 1858, l’edificio pervenne alla famiglia dei Paternò nella persona di Antonino, per volere dell’ultimo discendente della famiglia Tedeschi Bonadies di Villermosa che ne avevano la proprietà,divenendo 1° Marchese del Toscano. Questi, futuro primo sindaco di Catania,continuò la costruzione del palazzo, rimaneggiando l’architettura complessiva, incaricando dei lavori, d’apprima, il torinese Poletti ed in seguito il milanese Errico Alvino che diede al palazzo una impostazione neorinascimentale compjatta e severa, un eclettismo ottocentesco e il gusto per gli ambienti ”a tema” proprio dei palazzi napoletani. I decori della sala di rappresentanza, nonché i rivestimenti marmorei e gli affreschi del grandioso salone d’onore, furono curati dall’erede primogenito del marchese del Toscano,Gianbattista Paternò il quale, essendo grande estimatore della tradizione siciliana dei maestri decoratori e affrescatori, nonché amante del gusto umbertino dei salotti di Roma e dello stile Liberty, completò l’opera con notevoli moli di capitali tanto da sacrificare due feudi.
Giuseppe Coco