Palazzo Biscari

Palazzo Biscari, il più importante palazzo privato di Catania, fu costruito per volere dei Paternò Castello, principi di Biscari, a partire dalla fine del Seicento e parte del secolo successivo. Dopo il terrificante terremoto del 1693, un nuovo palazzo fu edificato sulle mura volute da Carlo V nel Cinquecento, dai Biscari:unica famiglia ad avere il permesso regio di costruire su di esse. L’architetto Alonzo Di Bendetto realizzò la parte più antica su incarico di Ignazio 3° principe di Biscari, il di cui figlio Vincenzo commissionò ,al messinese Antonino Amato, la decorazione dei sette splendidi finestroni affacciati sulla marina. In seguito Ignazio 5° fece ampliare l’edificio verso est incaricando dei lavori Girolamo Palazzotto e,poi,Francesco Battaglia. Solo, nel 1793 venne ultimato e inaugurato con grandiosi festeggiamenti. All’edificio, si accede tramite portale situato in via Museo Biscari, il quale immette nel cortile centrale,adorno di una grande scala a tenaglia. All’interno, spicca il ”salone delle feste”, di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi stucchi e affreschi dipinti da M. Desiderato e Sebastiano Lo Monaco. Il cupolino centrale era usato come alloggiamento dell’orchestra e coperto da un affresco raffigurante la gloria della famiglia Paternò Castello di Biscari. Una scala decorata a stucco permette l’accesso alla cupola. Altre parti importanti sono: la sala “dei feudi” alle cui pareti sono collocate grandi tele raffiguranti i numerosi feudi dei Biscari; gli” appartamenti della principessa”costruiti da Ignazio 5° per la moglie Anna Morso e Bonanno di Poggioreale, con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmodi epoca romana; la “galleria degli Uccelli”, la “stanza di don Chisciotte”, il museo dove era raccolta la grande collezione archeologica (ora in parte nel museo civico e nel castello Ursino) di Ignazio 5°grande studioso archeologo e amante delle arti in generale.Nel palazzo fu ospitato il 3 luglio 1787, durante il suo viaggio in Italia, il famoso scrittore Johann Wolfgang Goethe. Giuseppe Coco