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Famiglia gay: Sentenza della Cassazione “storica”, ed è subito polemica.

Con la sentenza della Cassazione si apre la possibilità per un bambino di essere cresciuto da una coppia gay. Il verdetto è arrivato a conclusione di un iter giudiziario il cui caso è stato scatenato da una causa di affidamento tra un uomo di religione islamica che aveva avuto un figlio con una donna italiana, che successivamente era andata a convivere con la sua compagna.

La Cassazione, con la sentenza n.601 ha sottolineato che “alla base della doglianza del ricorrente non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza”, ma solo “il mero pregiudizio che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”. In tal modo, osservano i giudici, “si da’ per scontato cio’ che invece e’ da dimostrare, ossia la dannosita’ di quel contesto familiare per il bambino”.

Non sono mancate le polemiche e i pareri discordanti, infatti se da un lato l’Arcigay la definisce una sentenza “storica”, dall’altro la Chiesa attacca: “E’ una sentenza ambigua che crea sconcerto”. A criticare la Suprema Corte è il quotidiano della Cei, “Avvenire”, che scrive: “Per esperienza comune la nascita di un bambino scaturisce dall’unione tra un uomo e una donna e comporta la cura da parte dei genitori”.

Gasparri,Presidente dei senatori del PD, considera tale sentenza “un precedente molto pericoloso” e inoltre sostiene che i giudici “hanno anche violato la Costituzione che riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna la società naturale nella quale crescere i figli”.

Anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso il suo parere “Credo che un bambino abbia sempre bisogno della figura materna e di quella paterna, che dobbiamo garantire pur con il rispetto di tutti e senza creare discriminazioni”. Inoltre ha aggiunto: “Non può essere una sentenza della Cassazione a decidere su un tema così profondo e importante, perché questa è una scelta che tocca i valori essenziali della famiglia”.

Rosita Cantale Aeo

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