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Doping, accusato il ciclista Cipollini

CipolliniLa Gazzetta dello Sport ha pubblicato le carte e le tabelle che vedono Cipollini coinvolto nell’inchiesta “Operacion Puerto”, identificato con il nome in codice ‘Maria’. La documentazione comprenderebbe tabelle per la somministrazione di prodotti dopanti nell’arco della stagione 2002, culminata con la vittoria del velocista nella prova di Zolder.

Con un comunicato del suo avvocato, Giuseppe Napoleone, Cipollini smentisce le notizie pubblicate sulla Gazzetta dello sport.”Accuse assurde”. Cipollini, afferma l’avvocato, è disponibile a verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora da identificare”. “I documenti pubblicati, non sono in alcun modo riferibili allo stesso. Il numero di fax che compare sulla tabella incriminata, che secondo la suggestiva ricostruzione giornalistica sarebbe riconducibile al Sig. Cipollini, non è un numero di fax, bensì un numero telefonico italiano non intestato al mio cliente, peraltro annotato manualmente. A tal proposito occorre evidenziare come il Sig. Cipollini sino a tutto il 2004 fosse residente nel Principato di Monaco, come inconfutabilmente confermato nella Sentenza definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Penale di Firenze. Il Sig. Cipollini, conclude, quale ulteriore prova della sua estraneità ai fatti, si rende sin d’ora disponibile a qualunque verifica ematologica di confronto con le 99 sacche ancora da identificare in possesso dell’autorità giudiziaria spagnola.

La Federciclismo si costituirà “al più presto” parte civile nell’inchiesta Operacion Puerto. A confermarlo, all’Adnkronos, il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco.

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