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Sequestro motopesca in Egitto, La Federazione Armatori – Feditalimprese: Il Governo ci tuteli

Distretto pescaAppello del Presidente della Federazione Armatori – Feditalimprese, Carmelo Micalizzi,  la situazione nel Mar Mediterraneo è diventata incontrollabile dagli Stati membri dell’U.E. e dal Patto Mondiale di difesa del Diritto della Navigazione in acque Internazionali.

Micalizzi Carmelo Ormai la fascia costiera Nord Africana  si estende a loro compiacimento senza tenere  conto che esiste il Diritto Internazionale di Navigazione, riconosciuto da Tutti gli Stati del Mondo, con esclusione della fascia costiera Nord Africa che sono convinti che il Mar Mediterraneo appartiene solo a loro.

La Libia  dichiara che le loro acque territoriali nel Mar Mediterraneo si estendono fino a 250 miglia, Per l’Egitto si estende fino a 150 miglia, quasi a toccare la costa della Grecia e così via, Mentre in realtà per tutti i Paesi Civili e democratici le acque territoriali sono entro le 20 miglia.

Ormai con la strumentazione satellitare AIS e  GPS  a bordo dei nostri motopescherecci è molto facile e sicuro e senza alcuna ombra di dubbio stabilire il punto nave e la tracciabilità della navigazione.

egittoIl motopeschereccio denominato ALBA CHIARA, iscritto nel Compartimento Marittimo di Siracusa al n. SR  2473 di mt. 23 di lunghezza, di proprietà del Signor Antonino Moscuzza di Siracusa, armatrice la cooperativa Orizzonte con sede legale a Siracusa, comandata dal Signor Raimondo Sudano di Pozzallo con un equipaggio misto egiziano e tunisino in corso di regolare imbarco, si trovavano a circa  40\50 miglia in acque internazionali, per una battuta di pesca, insieme con altri motopescherecci siciliani, trasmettendosi via radio notizie sulla pesca, fino a quanto in pochi minuti si vedono abbordati da una motovedetta egiziana che chiede di salire a bordo per i dovuti controlli, appena i militari mettono piede sul motopesca incominciano a devastare le strutture dell’Alba Chiara.

A circa 1000 metri di distanza assisteva alla scena di sequestro un altra imbarcazione denominata Jonathan, il cui proprietario ed armatore e Comandante e il Signor Condorelli Pasqualino acese, con equipaggio di Acireale e Riposto, anche loro a lavoro entro le acque Internazionali come dimostrano le strumentazioni satellitari di bordo comunicati al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

L’armatore e Comandante del motopeschereccio Jonathan poteva benissimo svincolarsi, ma era sicuro di essere in una situazione di Diritto Internazionale, credendo che dopo il controllo effettuato dalle Autorità egiziani a bordo del motopesca Alba Chiara, venisse tutto chiarito dalla posizione del punto nave e si ritornasse alla  Pesca. Niente di tutto questo, le Autorità  egiziani li accusano  di pescare all’interno delle acque territoriali Egiziane, che secondo loro si  estendono fino a 150 miglia, mente i pescherecci pescavano entro 40 miglia, a questo punto il sequestro anche dell’altra motopesca che era nelle vicinanze e che non poteva mai immaginare una tale conseguenza tenuto conto che la posizione nave era in perfetta regola ed in pieno diritto internazionale.

Certo che è diventato molto rischioso per i pescatori siciliani andare a svolgere un lavoro  molto aleatorio per poter portare un pezzo di pane a casa, la violazione di pescare nel Mar Mediterraneo in acque Internazionali..

Chi ci deve tutelare di questa assurda situazione da alcuni anni venutasi a creare..?

Chiediamo al nostro Governo di volere autorevolmente intervenire al fine di dare ai pescatori siciliani  unici che praticano la pesca del pesce spada in acque internazionali la giusta serenità e sicurezza.

Carmelo Micalizzi

Armatore 

e

Presidente della Federazione Armatori

 

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