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Camera di Commercio: Chi si trova in minoranza si dimette?

consiglio camerale

Chi si trova in minoranza si dimette? Un esempio negativo che se attuato paralizzerebbe per sempre qualsiasi ente.

La vicenda del rinnovo degli organi della Camera di Commercio di Catania, ha visto una competizione fuori dal normale, con due gruppi di associazioni d’imprese che non sono riusciti a trovare un punto d’incontro. Da una parte la coalizione che fa capo a Confcommercio con 12 consiglieri, che lamenta il mancato rispetto di accordi e la poca rappresentatività all’interno della Giunta, dall’altro il raggruppamento con a capo Confindustria che avendo la maggioranza con 20 consiglieri ritiene giusto avere la maggioranza in giunta.

Il risultato? Un ente paralizzato dopo quasi 2 anni di commissariamento…… e dodici consiglieri del raggruppamento Confcommercio dimessi come comunque annunciato già da mesi dal Presidente Regionale Agen.

Cosa accadrà adesso? la legge pare che preveda che in caso di dimissioni di consiglieri l’associazione a cui appartengono debba comunicare i nominativi dei sostituti entro trenta giorni all’assessorato regionale di competenza, ma a quanto pare non tutti la pensano allo stesso modo, infatti la stessa Confcommercio in una nota diffusa a mezzo stampa fa sapere di pretendere il commissariamento dell’ente camerale per rifare una nuova procedura di rinnovo del consiglio, nonostante non sia previsto da nessuna Legge Regionale e Nazionale.

Tutto questo nella certezza di riuscire ad ottenere un numero di consiglieri superiore agli attuali, paralizzando però nuovamente un Ente di importanza strategica, ed a quanto pare a dispetto di 4 sentenze del Tribunale Amministrativo riferite a ricorsi presentati dallo schieramento Confcommercio che gianluca micalizzihanno sancito di fatto il numero dei consiglieri di dette associazioni. Inoltre nella richiesta di Confcommercio si fa riferimento all’esempio della Camera di Commercio di Ragusa, dove però a differenza di Catania, esisteva già da tempo un consiglio, una Giunta ed un Presidente.

“Credo sia assurdo arrivare a questo punto afferma Gianluca Micalizzi, presidente di Feditalimprese, non si può rimanere ancora con un ente di questa importanza paralizzato, inoltre cosa succederebbe se eventualmente in un nuovo rinnovo del consiglio la coalizione che non prende la maggioranza dei consiglieri per non darla vinta al raggruppamento opposto faccia dimettere i suoi consiglieri…..? Il risultato? Ci ritroveremmo perennemente con un ente commissariato….. E di conseguenza paralizzato in un momento in cui la città i cittadini e le imprese in primo piano hanno bisogno di unione, sostegno ed impegno da parte di tutti……”

“Se per un attimo si pensasse al principale obiettivo da perseguire, ovvero la tutela e sviluppo delle imprese,accantonando gli interessi personali e politici, di sicuro si riuscirebbe a trovare un accordo che possa garantire il giusto equilibrio ed il buon andamento dell’ente camerale”.

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