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Camera di Commercio di Catania – No al Commissariamento si allo sblocco

Riceviamo e pubblichiamo

Camera di commercioLa  Camera di Commercio di Catania merita attenzione sviluppo e atteggiamenti corretti da parte di ogni singolo rappresentante delle Imprese.
Nella giornata del 19 marzo 2014, dopo due anni di commissariamento, si è insediato il nuovo Consiglio della Camera di Commercio, del quale sono onorato di far parte. 
L'ente camerale può e deve rappresentare, specialmente in una congiuntura socio-economica negativa come quella che l'assetto internazionale ed il nostro territorio nella fattispecie vivono, uno strumento di promozione economica, di sostegno allo sviluppo del sistema delle imprese e dell'economia locale, attraverso una sintesi che concilia le esigenze di tutti i settori. 
Secondo le previsioni di legge e di regolamento il consiglio elegge, tra i suoi componenti, il presidente e la giunta camerale. Con profondo rammarico, nella seduta del 19/03/2014, ho assistito all'uscita dall'aula di dodici consiglieri che hanno fatto, in tal modo, mancare il numero legale per l'elezione del presidente. 
A questo proposito rivolgo un appello accorato a tutti i colleghi consiglieri nonché alle organizzazioni datoriali, affinché si operi in un clima di cooperazione e armonia. L'ente camerale, all'interno del quale il consiglio determina l'indirizzo generale, deve costituire un'organizzazione al fianco dei cittadini e delle imprese, evitando di cadere nelle perverse dinamiche personalistiche che caratterizzano la più deteriore vita politica del nostro Paese. 
La Camera di Commercio sia animata dallo spirito associazionistico che le pertiene, e riacquisti subito la sua funzione di motore propulsivo dell'appassita economia catanese. Esorto tutti i colleghi a formulare le proprie proposte in relazione all'elezione del presidente, ricordando loro che ritirarsi sull'Aventino non fa altro che nuocere alla salute e all'attività dell'ente camerale che, dopo due anni, ha finalmente l'occasione di ricominciare l'esercizio delle proprie piene funzioni. Alzare le barricate, trincerarsi dietro la propria posizione non giova ad alcuno: solo con il confronto e con la concertazione è possibile implementare azioni e progetti che diano fiato al tessuto socio-economico etneo. 
Laddove, infine, qualcuno non si ritiene disposto a tale condotta politica, ceda il passo, rimetta il proprio mandato all'organizzazione datoriale di riferimento, consentendo a qualcun altro di potersi porre al servizio delle imprese e delle categorie rappresentate.  
Qualcuno vocifera in giro per la città che il gruppo dei 12 che ha abbandonato l'aula subito dopo l'appello e dunque interrotto l'attivita' e' intenzionato a dirottare il Consiglio Camerale, impedire in tutti i modi l'elezione di un Presidente così che dopo infine si ritorni al Commissariamento dell'Ente, senza avere avanzato alcuna candidatura, senza avere avanzato alcuna proposta o programma, come dire che qualcuno ha interesse a mantenere la situazione attuale, e quindi, tutti questi fatti anomali saranno oggetto di un attento esame per eventuale presentazione di Esposto denuncia in Procura al fine di riscontrare eventuali reati penali e civili, visto che la situazione si era sbloccata dopo lunghe battaglie giudiziarie e sentenze varie, quindi atteggiamenti strani che sarebbero da inquadrare come raggiri alla giustizia.

Alfio Fabio Micalizzi Consigliere Camerale

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