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“Scusate la polvere”, malincomica commedia umana

Il romanzo di Elvira Seminara approda sulle scene nella trasposizione di Rita Verdirame Regia Gianpiero Borgia, con Loredana Solfizi, Luana Toscano, Giorgia Boscarino, Giada Colonna, Egle Doria

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CATANIA – “Scusate se faccio polvere” è l’ironico epitaffio che la caustica Dorothy Parker, con estremo sense of humor, previde per le proprie ceneri. Elvira Seminara, anch'essa raffinata scrittrice e giornalista di costume, trasferisce quasi alla lettera l'arguta epigrafe nel titolo del suo thriller satirico Scusate la polvere, pubblicato da Nottetempo nel 2011. Tre anni e tante copie dopo, il romanzo è stato trasposto drammaturgicamente e approda in palcoscenico nella nuova produzione realizzata dal Teatro Stabile di Catania. L’adattamento è firmato da Rita Verdirame, ordinaria di Letteratura italiana e già autrice di importanti riduzioni, come Gli anni perduti di Brancati, ancora per il TSC. «Il progetto – sottolinea il direttore Giuseppe Dipasquale – esalta la vocazione dello Stabile alla valorizzazione non solo della drammaturgia ma anche della narrativa isolana, con particolare attenzione alle novità più recenti». Lo spettacolo andrà in scena alla sala Musco dal 18 al 23 marzo. La dark comedy sarà poi al “Comunale” di Trecastagni nel weekend del 29 e 30 marzo, all’interno del cartellone allestito dallo Stabile etneo in sinergia con il Comune pedemontano. La compagnia è guidata dal regista Gianpiero Borgia. Scene e costumi sono di Dora Argento, le musiche di Papaceccio MMC & Francesco Santalucia, luci di Franco Buzzanca. Tutto femminile il cast, che arruola Loredana Solfizi, Luana Toscano, Giorgia Boscarino, Giada Colonna, Egle Doria, a ricreare l’universo della protagonista e delle figure che la circondano. Immaginate dunque una donna chiamata Coscienza, che il mondo – per agio o per fortuna – riconverte in Enza. Datele 44 anni, un paio di occhiali storti, una madre smemorata a Parigi e infine un lavoro indicibile, mentre il marito vola – per sempre – in un fosso. Nel romanzo di Elvira Seminara, felicemente ridotto da Rita Verdirame, la vita è in scena dal primo momento, con l’irruzione dei più vari umori. Specialmente se a guastare il lutto c’è una sconosciuta morta nell’auto del marito, avvinghiata nello stesso precipizio, tanto da trasformare la vedova in detective sulle tracce del misterioso coniuge, assieme a due amiche speciali, Mia e Alice. Il tutto dentro una Sicilia glocal, magica, ironica e sensuale, dove il pianto può trasformarsi in danza, sino alla bella sorpresa finale. Il che rende “Scusate la polvere”, con l’eversiva voce di Coscienza, una “malincomica” commedia umana. In concomitanza della programmazione di Scusate la polvere, Elvira Seminara – eclettica scrittrice, giornalista e pop artist – allestirà al Musco la mostra “This is not a bag. Oggetti in crisi di Coscienza”: come una retina per pentole che si apre in un fiore d’argento o un guanto di gomma adorno di anelli. Spiega la stessa Seminara: «Le donne amano trasformare le cose e le esistenze, specialmente rotte, vecchie o imperfette. Sono visionarie per necessità. Specialmente quando la casa ricorda una trappola, o parli troppo con mestoli e chiavi. Specie se credi nella vita delle cose, e quando finisce puoi dargliene un’altra, spesso più nobile della prima. Con ironia, lirica empietà, saggezza sovversiva. Scovando nel caos la bellezza, e nella polvere scorie di galassie. Sì Scusate la polvere, ma siamo tutti in gioco. Lo stesso gioco».

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