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I rossazzurri festeggiano in casa contro il Siena il record di punti in massima serie con una tripletta di “El Lavandina” Bergessio, il Palermo cede alla Juve campione d’Italia a causa di un rigore generoso ma letale, lo spettro della B è realtà.
CATANIA DA RECORD, MA CHE PECCATO!
Il risultato rotondo e nettissimo di oggi da adito ad un paio di considerazioni: in primis si può dire che il Catania dei record è stato ad un passo dal fare la storia con una qualificazione all’Europa League che sarebbe stata la giusta ricompensa per una stagione straordinaria come quella appena vissuta e che volge al termine (meno tre giornate). Questo Catania poteva arrivare tranquillamente 5° tenendo in considerazione la discontinuità di rendimento di Lazio e Roma, la sfortuna dell’Inter, i momenti no stagionali dell’Udinese. Questo secco 3-0 marca Bergessio (prima tripletta italiana per lui) apre anche la riflessione sul fatto, che questa squadra non ha ricambi naturali in tutti i ruoli chiave e che se girano i principali protagonisti allora le cose vanno nel verso giusto, altrimenti non c’è trippa per gatti, chi ha orecchie per intendere intenda. Infine si potrebbe arrivare ancora ad uno storico risultato quell’ottavo posto in A raggiunto finora solo in un paio di stagioni negli anni 60, dirigenza Marcoccio-Giuffrida. C’è ancora da lottare e gli uomini di Maran possono avere ancora stimoli con Samp, Pescara e Torino.
PALERMO SEI IN B?
I rosanero possono senz’altro recriminare per una direzione non proprio eccellente ed un risultato pesante, fin troppo, ma i fatti sono questi; una stagione sconsiderata non può certo finire in gloria e Zamparini al di la dei risultati finali dovrà fare una sola considerazione: ama ancora il Palermo? Lo ha mai amato? Dall’altro lato della Sicilia fanno scuola anche in questo oltre che di risultati e la sconfitta su rigore patita oggi per mano di Vidal acuisce soltanto la riflessione proposta.
