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Bastardi a cena: uno spettacolo per riflettere, uno spettacolo per non dimenticare, mercoledì 24 aprile al Monastero dei Benedettini

Officine culturali Catania CATANIA: Mercoledì 24 aprile, prima replica ore 21:00, seconda replica ore 23:00, Officine Culturali e il Teatro degli Specchi, in collaborazione con il DISUM (Dipartimento di Scienze Umanistiche) dell’Università degli Studi di Catania, presenta al Monastero dei Benedettini, lo spettacolo teatrale “Bastardi a cena”, andato già in scena lo scorso gennaio. Un’esperienza unica di “Theatre Night Live”, “Bastardi a Cena” è uno spettacolo per non dimenticare, per riaffermare la vittoria del bene sul male. Ancora una volta il Monastero dei Benedettini si trasforma in palcoscenico per la performance itinerante ideata e diretta da Marco Tringali, coadiuvato nella stesura del testo da Salvo Giorgio.

Officine culturali Catania Lo spettacolo, che ricorda lo stile e le atmosfere della pellicola cinematografica di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”, ha lo scopo di far vivere allo spettatore la crudeltà del genocidio in un’atmosfera cangiante, da ironica e festaiola fino alla tragedia umana dell’uomo che annienta l’uomo, umiliandolo fino all’ultimo respiro. Scompare così la quarta parete: lo spettatore diventa attore e l’attore “spettatore cosciente” di una violenza inaudita e mai giustificata. L’area del dramma si dilata fino ad inghiottire gli spettatori, non necessariamente seduti e ordinati, negli spazi del Monastero che si trasforma in una scenografia “innaturale”.

D’altronde la Storia ha il compito di ripercorrere i gesti e le decisioni del passato, traendone insegnamento e conoscenza affinché determinate strade non siano più percorse e certe scelte mai più fatte. Il Teatro ce le racconta: lo spazio vitale del palcoscenico diviene sineddoche della vita e della storia umana. Rappresentare l’Ingiustizia forse non permette di sconfiggerla ma sicuramente dà un contributo significativo in tal senso, non fosse altro che per la considerazione della conoscenza come consapevolezza: non si trova la cura se prima non si conosce la malattia e, soprattutto, se non si ammette di esserne affetti. Non basta, allora, in tal senso, rappresentare una vicenda: occorre coinvolgere totalmente chi la osserva. E’ questa la sfida affrontata dal regista e dagli attori della compagnia del Teatro degli Specchi di Catania, complice uno spazio assolutamente peculiare che apre il fronte della scena a 360 gradi, su un luogo, quale il Monastero, che in tal caso diviene contenitore inusuale della catarsi teatrale.

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