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Il disoccupato

E’ sera e vai!
Nell’ombra della notte.
Una voce madre sola prega
Dentro una chiesa
Per te figlio.
E spera è crede
Nell’assegnazione intenta, meta giusta.
Hai bisogno di trovarti un mestiere
E nessuno mai ti può voler male
Intanto nel vezzo stai
Per niente puro e giocondo.
Gli evi avanzano dentro la pelle
Fredda e lattea come la neve
Immacolata, nivea.
Indefinibili tramonti, oltre gli oceani
Giochi di bimbi
Prole felice
E tu confuso.
Immobile nelle indifferenze del prossimo
A volte, bislacco fiacco nel distacco
Te ne vergogni
E rimugini per l’avvenire
Ed esprimi
Di paura un po’ ne ho.

Salvo Messina

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