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Delitto Scazzi: dopo il fuorionda ancora uno stop per il processo

Taranto- Il processo per l’omicidio della piccola Sara è stato momentaneamente fermato, a causa delle intercettazioni avvenute in aula negli scorsi giorni e il presidente della corte, Cesarina Trunfio, e il giudice a latere, Fulvia Misserini, hanno deciso di astenersi dalla trattazione del processo rimettendo gli atti al presidente del Tribunale di Taranto.
Sara’ quindi il presidente Antonio Morelli a decidere entro domattina se i due giudici possono fare ancora parte della corte chiamata a giudicare il caso Scazzi.

cosiTutta colpa di quel fuorionda nell’udienza del processo del 19 marzo scorso tra il presidente Trunfio e il giudice Misserini, registrato dalle telecamere che stanno filmando tutto il processo dall’inizio, gennaio 2012, e che e’ stato rilanciato ieri dalle reti Mediaset. Nel fuorionda la Trunfio si rivolge all’altro giudice interrogandosi sulle strategie difensive degli imputati principali del processo. Ecco le frasi oggetto di contestazione da parte della difesa di Cosima Serrano e Sabrina Misseri che nel processo rispondono di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere e per le quali l’accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo: “Presidente: “Certo vorrei sapere, la’, le due posizioni sono collegate.
Quindi bisogna vedere se si sono coordinati… coordinati tra loro e se si daranno l’uno addosso all’altro”; Giudice latere: “Ah, sicuramente”; Presidente: “Bisogna un po’ vedere, no, come imposteranno?potrebbe essere mors tua vita mea”. In particolare la frase che ha colpito gli avvocati e’ quella dove il presidente della corte d’assise dice: “(Non e’ che) negheranno in radice”. Per gli avvocati Franco De Jaco e Franco Coppi, che difendono rispettivamente Cosima Serrano e Sabrina Misseri, madre e figlia, queste frasi costituiscono “un’anticipazione di giudizio” e dunque da qui nasce l’invito formulato dai due legali ai giudici Trunfio e Misserini ad astenersi dalla prosecuzione del processo Scazzi. Coppi, in particolare, ha definito “sconcertante” quanto avvenuto in aula. In una dichiarazione letta oggi in aula, il presidente Trunfio e il giudice a latere Misserini hanno preso atto dell’invito all’astensione dal giudizio formulato dagli avvocati degli imputati, ma ritengono che quelle dichiarazioni fatte il 19 marzo “non siano espressive di un parere e di un convincimento sull’oggetto delle imputazioni, trattandosi di mere considerazioni in termini interrogativi circa le possibili strategie difensive in sede di discussione finale”. “Ritenuto tuttavia ferma la consapevolezza della propria serenita’ di giudizio”, Trunfio e Misserini annunciano “l’opportunita’ di sottoporre al vaglio dell’autorita’ competente la valutazione dei fatti ove ravvisi gravi ragioni di opportunita’”. Si allontana ancora un po’ dunque il momento che tutti stanno aspettando ovvero quello in cui sarà fatta giustizia per la povera Sara che solo adesso, a distanza di 3 anni dal delitto avrebbe compiuto 18 anni.

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