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Crisi, nel 2013 oltre 4 milioni i poveri in Italia

Povertà Confcommercio lancia l’allarme, ovvero il numero di persone “assolutamente povere” quest’anno in Italia supererà quota 4 milioni. Nel 2013 si supereranno ampiamente i 3,5 milioni ‘certificati’ ufficialmente dall’Istat per il 2011. Inoltre Confcommercio sottolinea che nel 2013 il calo del Pil italiano sarà peggiore delle ultime recenti previsioni,contenuto nel Misery index Confcommercio (MiC), il nuovo indicatore macroeconomico mensile di disagio sociale messo a punto dall’ufficio studi dell’associazione dei commercianti, con un taglio dell’1,7% contro un ribasso dello 0,8% indicato cinque mesi fa.

La Confcommercio, inoltre afferma che, considerando i soli dati Istat “le persone assolutamente povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006 e dobbiamo riconoscere che l’Italia in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, con quest’area di disagio grave che è destinata a crescere ancora, e di molto”.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha affermato “L’uscita dal tunnel della crisi “resta un miraggio”, a queato punto “c’e’ il rischio di mettere a repentaglio la coesione sociale” e dice no ancora una volta all’aumento dell’Iva dal 21% al 22%, e chiede invece una “rigorosa spending review” e il contrasto e recupero di evasione ed elusione.

“Dall’inizio della crisi cioe’ dalla fine del 2007, il prodotto lordo e’ crollato di oltre 100 miliardi in termini reali, e questo per un tonfo della domanda interna superiore ai 140 miliardi di euro a fronte di un contributo positivo delle esportazioni di circa 40 miliardi.
L’orologio produttivo della nostra economia ha riportato indietro le lancette di quasi tredici anni, fermandosi alle soglie dei primi anni 2000. Senza una piu’ robusta domanda interna per investimenti e consumi, l’uscita dal tunnel della crisi resta un miraggio”.

“Se i poveri assoluti per Confcommercio sono oltre 4 milioni, quelli che faticano ad arrivare alla fine del mese, per i quali il reddito non e’ piu’ sufficiente, e sono quindi costretti a ridurre i consumi, sono ormai i due terzi della popolazione”,così Codacons
“Le previsioni di Confcommercio, sottolinea l’associazione dei consumatori, non fanno altro che confermare quanto sostenuto da mesi dal Codacons, ossia che la stima di crescita fatta dal Governo per la fine del 2013 e’ solo una favola raccontata agli italiani, un miraggio che non considera gli effetti devastanti sui consumi che l’aumento dell’Iva previsto per luglio avra’ sulla parte finale dell’anno”.
“La cruda e amara verità aggiunge l’associazione dei consumatori, e’ che difficilmente si potrà tornare ai livelli del Pil precrisi prima del 2019 se non si interverra’ finalmente per aumentare la capacità di spesa delle famiglie italiane e del ceto medio”. Il prossimo Governo, conclude Codacons, “sempre che ci sia, dovrebbe come primo provvedimento rinviare l’aumento dell’Iva di luglio che colpirebbe proporzionalmente ricchi e poveri, strangolando definitivamente quelle famiglie che non riescono piu’ a risparmiare”.

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