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Festa Hip Hop con Luchè, Ivan Granatino ed altri amici.

Ci sono serate in cui Napoli offre delle situazioni dove davvero sembra di essere altrove, persino dall’altra parte del mondo e ieri, in particolare, il Duel Beat, locale alla periferia del capoluogo campano è diventato un sobborgo newyorkese, un ghetto in cui però non c’è sporcizia, non c’è malavita, ma solo buona musica, quella che arriva dall’underground metropolitano e come ogni metropoli che si rispetti, anche Napoli ha il suo. L’occasione è la festa per il ritorno sulle scene di Luchè, ex Co’ Sang, che nel 2012 ha messo fine alla vita del duo dopo ben 15 anni di attività, ma ha anche pubblicato il suo primo disco solista, intitolato “L1”. Luchè, che all’anagrafe si chiama Luca Imprudente, mancava davanti al pubblico napoletano più o meno da un anno e per questo ritorno ha pensato bene di metter su una festa di amici, si, amici dell’Hip Hop, uniti da questa disciplina musicale che abbiamo importato in Italia, ma che ormai, soprattutto negli ultimi anni, registra numeri importanti nelle vendite, talmente importanti che a volte beniamini del mondo pop, non riescono nemmeno ad entrarne in scia. La festa ha persino un titolo, “Space 99”, ed invitati dal suo protagonista ci sono diversi amici tra cui O’ Ianck, Corrado ed Ivan Granatino, compagni anche sulle locandine che da diverse settimane affollavano città e provincia ed altri. Ed è stato davvero un successo, con un locale che in maniera diligente ha preferito salvaguardare la sicurezza, anzichè pensare agli incassi importanti che tale evento poteva portare e così, se all’interno a veder lo spettacolo c’erano oltre 500 persone, è il colpo d’occhio uscendo che ci ha davvero colpito; fuori c’era quasi il doppio dei fortunati, che arrivati tardi, non hanno potuto usufruire dell’entrata free ( ma con obbligo di consumazione ). Ad alcuni l’ingresso è stato impedito anche per la giovane età, non esattamente maggiorenne, tanto che Granatino nello specifico, si è scusato con i suoi fans, un po’ più giovani, accorsi in massa, ma come detto tenuti fuori. L’audio non è perfetto, la sensazione è che la musica, tutta live, sia forse un po’ troppo sparata rispetto alla potenza dei microfono, eppure la forza del live è evidente. Luchè tiene banco, il pubblico fin lì riscaldato da Granatino, che ha dato vita live a più di mezzo album, il suo recentissimo “Gas”, ed il pubblico magari prima un po’ distratto, diventa veramente un mattone compatto sotto al palco. Ed intanto mentre Luchè inizia a pensare ad un nuovo album, noi si conferma di aver visto una bella festa insomma, che magari può esser esempio per altri artisti; esempio in cui l’unione diventa fattore dirompente ed irresistibile.

 

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