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Gianluca Capozzi – Presentazione evento ed intervista

E’ stata una serata di festa, quella del concerto di ieri sera, tenuto da Gianluca Capozzi nell’esclusiva cornice del piccolo teatro Troisi, in quel di Fuorigrotta, che ha riaperto i battenti da pochissimo, inaugurando il ritorno alla vita proprio con una serie di serate esclusive, con protagonisti particolarmente amati dal pubblico della capitale del Sud Italia. Gianluca è chiaramente onorato di essere stato invitato ed ha accettato di buon grado di esibirsi per il pubblico partenopeo, anche per festeggiare l’ottima accoglienza del suo nuovissimo singolo “Cade”, che lo vede iniziare una nuova avventura, con una nuova etichetta e con un nuovo album, in fase finale di lavorazione. Approfittiamo per incontrarlo nel backstage del concerto, dove ci riceve rilassato, sgranocchiando biscotti indistintamente, dal  salato al dolce, e dove senza alcuna fretta ci racconta questo momento artistico preciso, che sta vivendo, il tutto tra una risata e l’altra, in un’atmosfera poco seriosa ed ancor meno ufficiale . Ovvio iniziare proprio dalla scelta della data che coincide con quella della festa della donna:

 

A dire il vero non so se sia voluta la cosa. Questa data me l’ha proposta la direzione del teatro, in un contesto di nuove serate per festeggiarne la riapertura. Non ci avevo pensato quando è arrivata la proposta, anche perchè è una serata in cui tendo ad evitare di esibirmi, per non immischiarmi in situazioni in cui ti ritrovi chi vuol metterti soldi nelle mutande anzichè ascoltarti! ( ride di gran gusto ). Poi, per tornar seri,  sinceramente ho dato spazio alla contentezza di far parte di queste serate speciali, senza dar peso alla data.

 

E poi è anche un modo per festeggiare l’uscita di “Cade”, il nuovo singolo, che segna una ripartenza per Gianluca Capozzi, con una nuova etichetta discografica ed un nuovo disco in lavorazione. Di che umore sei per questo nuovo start?

 

Io cerco sempre dei nuovi start e solo il giorno in cui non ne troverò uno, inizierò a preoccuparmi. Ogni avventura artistica che ho avuto, una volta conclusasi, la metto da parte e cerco subito una nuova ripartenza. Per me questo è l’atteggiamento giusto nella vita in generale, per non ridursi ad essere automi e far sempre le stesse cose. Si può anche sbagliare, anzi si deve sbagliare, perchè gli errori ci aiutano a capire meglio le direzioni giuste per noi.

 

Entrando nello specifico del nuovo singolo?

 

Direi: “e chi se l’aspettava”?. Grazie a “Cade” sono suonato da radio di alcuni posti d’Italia in cui non sono mai arrivato, nemmeno quando avevo il disco, quello scorso, in classifica. Siamo entrati nella top 50 dei dischi italiani più programmati secondo earone, nonostante il pezzo si sia accavallato per uscita, con l’invasione dei singoli lanciati a Sanremo. Ed adesso, a qualche settimana dall’uscita, paradossalmente sta avendo nuovi consensi da radio che ne avevano ignorato l’uscita proprio a causa dei brani del Festival.

 

A Milano ci hai oltretutto girato anche il video, in uno scenario quasi da palazzetto del ghiaccio, con questo parco innevato, a cui sicuramente non sei abituato. Quanto sono durate le riprese?

 

Troppo! ( e ride nuovamente ). Diciamo che con quel freddo anche 10 minuti sarebbero stati troppi. Eravamo in uno dei parchi di Milano, in un ambiente surreale, perchè non c’era nessuno, se non un gruppetto di ragazzetti che si rotolavano nella neve un po’ più in là ed un signore con un lupo vero al guinzaglio, che si è gustato tutte le riprese. Comunque sono durate circa 4/5 ore ed io, imprudentemente, non ero arrivato nemmeno equipaggiato. Avevo delle scarpe di camoscio, ovviamente rovinate dalla neve, che difatti non vengono mai riprese nel video. Sono impallidito all’istante dal freddo. Uno poi pensa :” ah, voglio fare un video con la neve”, ma mica avevo fatto i conti con la temperatura?

 

Prossimo video quindi al mare?

 

Assolutamente. Voglio la mezza manica, anzi la canottiera! 

 

Con la nuova etichetta, la Rosso al Tramonto, stai lavorando al nuovo disco. Quanto c’è della storia quindicennale di Gianluca nella nuova produzione?

 

C’è tutto e c’è niente. La matrice compositiva è la stessa, ovvero io e mio fratello Massimiliano, ma come dicevo prima, di volta in volta c’è un lavoro di ricerca di sonorità, cercando di trovare quella più vicina a rappresentare ciò che abbiamo scritto. E’ come una magia.

 

Ma tra la preparazione del disco, il promuoverlo e l’attività live cosa piace di più a Gianluca del lavoro che fa?

 

Sicuramente quando vedi le persone cantare le tue canzoni nei live è una soddisfazione impagabile. Però ho sempre amato anche il lavoro di studio perchè, al contrario di quel che si possa immaginare, io non sarei fatto di mio per stare davanti alle telecamere, a centro palco. Ho sempre amato molto il lavoro del dietro; penso infatti che sarei stato un ottimo manager.

 

E come è accaduto allora che ti sei trovato al centro della scena?

 

Non lo so davvero. Facevo pianobar con un terzetto e seppur cantassi io,  ero alla batteria e quindi dietro. Mi divertivo, facevo caciara, cantando di tutto, ma mai avrei creduto di fare il cantante. Mi sentivo una sorta di animatore… fortuna che all’epoca non esisteva youtube e non c’è quindi nulla in giro di quel periodo!

All’inizio poi, quando non avevo ancora l’approvazione di un pubblico mio, è stato davvero un problema per me. Ci si abitua al consenso, ma al non consenso è più difficile.

 

E una volta dentro il vortice, come è essere artista?

 

L’artista di suo, per luogo comune, dovrebbe essere capriccioso, viziato! Se poi vuole essere star allora deve spaccarsi di tutto, tentare il suicidio, essere irraggiungibile. Ecco, questo è il luogo comune ed è tutto quello che non potrei essere comunque io. In tal senso mi ha sempre colpito un’affermazione di Luciano Ligabue che diceva:” se vai a prendere i bambini a scuola, la gente ti sorride, magari qualcuno ti ferma, ma senza alcun tumulto. Se invece vai in giro con tre guardie del corpo, allora si che diventa insostenibile”. Come a dire che la normalità regala normalità. Per questo mi si può incontrare per strada tranquillamente, in un centro commerciale, in un pub, insomma ovunque ci siano tutti gli altri.

 

Dall’ultimo album sono trascorsi però ben tre anni…

 

Ci sono state a dire il vero alcune vicissitudini contrattuali, perchè un disco pronto c’era già, con tanto di apripista, ovvero “Tornerai” che ha ottenuto la sua fortuna. Poi appunto per tali vicissitudini la sua uscita è stata bloccata, ed ora con la nuova etichetta, stiamo completando i lavori. Potrebbero esserci anche alcuni dei pezzi bloccati; stiamo vagliando la possibilità. DI sicuro comunque l’album nuovo esce subito dopo l’estate, magari anticipato da un secondo singolo.

 

Cosa deve aspettarsi la gente che fuori sta riempiendo il teatro dal concerto di stasera?

 

Le mie emozioni, sperando che diventino anche le loro. Ho pensato anche ad un momento parlato in cui inviterò qualcuno sul palco a raccontarsi un po’ . E’ una cosa che non ho mai fatto ma per una volta sarebbe carino che sia io a conoscere chi viene ai miei concerti.

 

E difatti Capozzi invita due ragazze a salire sul palco e fortuna vuole che le due arrivino addirittura da Roma per vederlo. L’emozione delle due è palpabile al cospetto del loro idolo e Gianluca certo, abbracciandole, baciandole e sorridendo ( sorride tanto a dire il vero durante il concerto, comunicando vera gioia ) non facilita loro il compito. Il concerto è lungo; Capozzi è particolarmente in voce e ricanta anche alcuni brani in dialetto del 1998, l’anno del suo esordio discografico, ed ovviamente le cantatissima “Resta”, l’energica “Mai”, la romantica “E poi arrivi tu”, che presentò ad un Sanremo giovani, dominando la fase a voti su internet, ma venendo inspiegabilmente escluso dalle audizioni live e la carichissima “Di te”, su cui tante buone parole abbiamo speso a suo tempo.  E c’è ovviamente “Cade”, che con stupore del nostro, il pubblico conosce già a menadito e canta a squarcia gola. Il pezzo è di sicuro una nuova avventura, molto radiofonico e nella sua dimensione live rende ancor di più. Non resta adesso che aspettare il nuovo album e nell’attesa Gianluca sarà co-protagonista a Milano il giorno 30, con altri tre artisti della stessa etichetta, Laura Bono, Tony Maiello e Studio 3, per un concerto evento. Sperando che non trovi ad aspettarlo nuovamente la neve.

 

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