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FURCI SICULO ED AREA JONICA: DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA, DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE PROVINCIALE, GIUSEPPE DI BARTOLO

«Gli articoli di stampa (Gazzetta del Sud di domenica 3 marzo 2013 ed altri) che riportano infondate, gravi e parziali considerazioni del sindaco di Furci Siculo, Bruno Parisi, del locale parroco Giò Tavilla e del dirigente scolastico Mario Gregorio sul dimensionamento dell’I.I.S. di Furci Siculo mi offrono l’occasione per rappresentare all’opinione pubblica fatti e documenti inerenti il dimensionamento dell’Istituto superiore di Furci Siculo e dell’intera rete scolastica superiore dell’area jonica, evidentemente ignoti al primo cittadino di Furci come agli altri autorevoli rappresentanti del territorio che con lui hanno voluto esprimere opinioni e posizioni certamente bisognevoli di una più approfondita analisi dei dati di fatto.
Il signor sindaco ed i cofirmatari della nota riportata dalla stampa imputerebbero alla Provincia regionale di Messina “grave indifferenza e superficialità ingiustificabile”, “violenza” e “mortificazione” nei riguardi di un Istituto scolastico e, più complessivamente, di una intera comunità, quella furcese, che vedrebbe disattese le proprie legittime aspettative di crescita culturale.
Invero, l’Ente Provincia, nell’ambito delle proprie competenze che, intanto, non riguardano la scuola primaria e secondaria di primo grado, di esclusiva pertinenza comunale, ha sempre dedicato all’I.I.S. di Furci, come a tutti gli Istituti superiori dell’area jonica e dell’intera provincia, la massima attenzione sia sotto il profilo logistico-manutentivo che della pubblica istruzione.
In riferimento a quest’ultimo aspetto, i firmatari della su citata nota dovrebbero sapere che fino all’anno scolastico 2012/13, la Provincia di Messina, sulla base della vigente L. R. n. 6/2000 (che prevede l’autonomia per le scuole con non meno di 500 alunni), ha sempre chiesto ed ottenuto il mantenimento della titolarità dirigenziale dell’I.I.S. di Furci sebbene i parametri della sua popolazione studentesca fossero al limite minimo (502 alunni) così come ha chiesto ed ottenuto l’autonomia dell’I.T.C. “Pugliatti” di Taormina (551 studenti), del Liceo classico “Trimarchi” (525 alunni) e del Liceo scientifico “Caminiti” (653) entrambi di S. Teresa di Riva, promuovendo per di più, con apposita delibera di Giunta, l’attribuzione al territorio di una risorsa formativa importantissima come la sezione dell’Istituto tecnico-alberghiero oggi disponibile presso l’Istituto “Pugliatti” di Taormina.
Per l’anno 2013/14, atteso che le indicazioni ministeriali, fatte proprie dall’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e Formazione, innalzano il parametro minimo a 600 alunni, la Provincia di Messina ha proposto all’assessore Nelli Scilabra, con nota del proprio ufficio edilizia scolastica ed istruzione n. 193 del 30/01/2013 pagina 3 (vedi copia allegata) che “per l’attuale dirigenza dell’I.I.S. di Furci Siculo (467 alunni), poiché in atto è ospitato nello stesso stabile con l’Istituto comprensivo di Furci Siculo, anche in ragione delle peculiarità del territorio, si propone la razionalizzazione in verticale con il predetto I.C.”.
Da notare inoltre che la Provincia regionale mirava al mantenimento di ben 3 dirigenze nell’area jonica in quanto per il tramite della stessa nota n. 193 si è proposto alla Regione l’accorpamento dei Licei classico e scientifico di S. Teresa di Riva, anch’essi insistenti in un unico immobile, con la conseguente nascita di un polo umanistico forte di 983 alunni ed, ancora, il potenziamento dell’I.T.C. “Pugliatti” (551) altrimenti sottodimensionato, con l’attribuzione del vicino Istituto professionale per i servizi commerciali di Letojanni che con i suoi 195 alunni avrebbe portato il “Pugliatti” a quota 746 discenti e, quindi, assolutamente al riparo anche da future razionalizzazioni.
Tali indicazioni sono state esaminate in data 11/02/13 dal tavolo regionale e le determinazioni conseguenti sono state differite al momento della “razionalizzazione” che l’assessore Scilabra assicura di prossima realizzazione in quanto il tavolo tecnico dell’11/2/13 era titolato a procedere ad una mera azione di “dimensionamento” secondo la tabella pubblicata in data 7/2/13 sul sito del Dipartimento regionale alla Formazione e l’Istruzione.
Successivamente sono pervenute all’assessorato provinciale varie proposte di razionalizzazione degli Istituti dell’area jonica da parte di esponenti del territorio che certamente, allorquando sarà diffusa la necessaria circolare regionale di disciplina, verranno discusse e concordate con le figure istituzionali interessate (sindaci, dirigenti scolastici ed organismi sindacali), così come è sempre avvenuto negli anni dell’Amministrazione Ricevuto, nell’esclusivo interesse del contesto sociale che ospita le diverse istituzioni scolastiche.
Respingiamo, quindi, decisamente le accuse gratuite ed ingiustificate che derivano da una determinazione regionale da noi non condivisa, com’è facilmente deducibile anche dall’esame del verbale della seduta del tavolo tecnico dell’11/2/13 e che certamente contesteremo, in sinergia con le realtà locali, al momento dell’istituendo tavolo regionale di razionalizzazione.
Rivendichiamo, pertanto, con i fatti, il ruolo di convinti sostenitori di politiche scolastiche funzionali alle peculiarità ed ai bisogni del territorio provinciale tutto e non certo inclini a favorire quelle “intese politiche” che i firmatari dell’improvvida nota di domenica scorsa hanno ipotizzato».

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