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I nuovi efebi: Illusioni di terzo millennio

EfebiEsistono nuove “figure” enigmatiche, adolescenziali, come degli eterni fanciulli che racchiudono in un solo corpo fascino maschile e femminile. David Bowie è stato un pioniere del settore.Ma i suoi “eredi” si moltiplicano conquistando con la loro unicità l’attenzione dei media.
Gli psicanalisti affermano e confermano questo carattere fascinante dal potere devastante, perché le persone vengono catturate in un territorio ambiguo dove si possono esaltare le nostre fantasie.
In una epoca dove i confini tra identità sessuali sembrano labili e non ci sono ruoli prefissati: donna debole, uomini forti dell’Ottocento, c’è una tendenza a mischiare le carte per evitare i conflitti di genere.
Il ritorno all’antico fascino dell’efebo è un rimando all’adolescenza.Fase in cui, non c’è una distinzione sessualmente differenziata.Si collega al mito dell’eterno fanciullo e al desiderio dell’eterna giovinezza,alla purezza incontaminata. Freud e tutta la psicanalisi ha riconosciuto in noi una bisessualità originaria.
Ne discende che l’stetica efebica è rappresentativa di qualcos’altro:anche della sostanza e quindi, sempre secondo la psicanalisi l’abito fa, in questo caso, il monaco intendendo dire che l’aspetto è correlato agli atteggiamenti e ai modi di porsi. Non esistendo più confronti e competizioni tra i generi, in un territorio ambiguo in cui si è e non si è,il carattere efebico, nutrendosi anche del proprio narcisismo,crea delle momentanee illusioni di eternità, che puntualmente svaniscono alle prime “luci dell’alba” quando l’uomo appare nella sua reale dimensione:le sue radici si trovano altrove.

Giuseppe Coco

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