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SERIE A: CATANIA SUPERBO ANCHE SENZA TITOLARI, PALERMO MALEDETTO DAGLI DEI

La domenica calcistica siciliana va riassunta in due minivideo di pochi secondi come quelli che tra poco saranno disponibili su tutti i profili twitter dei vari utenti, il volo in sospensione di Castro per il vantaggio definitivo rossazzurro, il volo in sospensione di Thiago Ribeiro. Due gesti simili ma con effetti esattamente opposti e devastanti in bene l’uno, in male l’altro.

CATANIA SUPERBO, C’E’ ARIA D’EUROPA

Catania fiorentinaIl Catania ormai va a mille, la cosa che fa ben sperare e sognare poi, è soprattutto il fatto che in un ormai collaudatissimo 4-3-3 il Catania naviga a memoria anche senza buona parte dei titolari. Oddio Maran dall’alto della sua posizione di team leader prova a farla difficile schierando dal primo minuto un 3-5-2 con un Gomez inventato per l’ennesima volta prima punta e un Capuano rimasto sottoacqua nel fonte battesimale per tutta una domenica. Saranno state le assenze (Marchese, Almiron, Lodi e Bergessio insieme), sarà stata la pressione che Pulvirenti avrà messo addosso all’ex tecnico del Varese nel dover vincere a tutti i costi contro ‘o figl ngrate Montella, ma il buon Rolando decide per questo modulo fantasioso, troppo. Per fortuna però le cose vanno sempre benissimo e anche se Migliaccio trova il goal della serpe in cuor rosanero i soliti spogliatoi risultano letali agli avversari. Al ritorno in campo infatti è subito fratello Nicola a pareggiare il conto, c’è il tempo per farsela nuovamente sotto con Cuadrado e Aquilani che poi ci pensa Castro a decollare letteralmente da terra, raggiungendo le altezze che non si vedevano toccare dai tempi di canguro Martinez per metterla dentro e mandare in paradiso un’intera città.

La chiave? Il carattere si, ma anche la tattica, quel benedetto 4-3-3 mandato ormai a memoria come il Pater Noster, forse Maran vuole farla sembrare più difficile e la complica per un sadico piacere ma l’Europa è alla portata lo sanno tutti anche l’Inter che riprendendo la vecchia pareggite dei bei tempi con Mancini si ferma col Toro in casa, o la Roma che sbatte sul Bologna e rimbalza appena sotto i rossazzurri. Consiglio a Maran per il futuro: Castro punta centrale e Gomez esterno per le prossime sarà molto meglio, e qualità Ricchiuti va sempre tenuto in considerazione in momenti di carestia qualitativa in mezzo al campo.

Nota a margine, titoli di coda come detto diverse settimane fa sulla love story Marchese-Catania, oggi il ragazzo non si sentiva di giocare, parole di Maran, un vero peccato per Giovanni serio professionista innamorato di Catania, ma forse non sempre nel calcio c’è spazio per i sentimenti specialmente quando ti lasci condurre da qualcuno che dal sentimento non potendoci trarre un euro non lo considera neanche,magari è quello il problema, chissà.

PALERMO MALEDETTO, LA VITTORIA DIVENTA UN LUSSO

Lo Monaco si comincia a far sentire in quel del Barbera e in questa giornata di campionato se non fosse per le parate di Sorrentino chissà di cosa staremmo a parlare. Dispiace però l’atteggiamento di Gasperini, sempre li a prodursi in litaniae lamentelis stucchevoli e per carità anche legittime forse, ma sarebbe più utile fare outing e capire dov’è il problema che cercare scuse. Il Palermo non chiude i conti col Cagliari lasciando la gara a ballare su 1-0 fintanto che non incassa il pareggio contestatissimo perché nato effettivamente da una rimessa laterale invertita. Tutto il fumo, i miracoli di Sorrentino buttati nel water e tirato lo sciacquone sui sogni di guadagnare punti in classifica approfittando del pareggio del Genoa e della Caporetto abruzzese. Il goal cercato, voluto e realizzato da Ilicic è magra consolazione, qui servono solo i punti e tanti, ma la classifica per fortuna rimane corta, non si decolla e questo fa bene al Palermo che però incassa l’ennesima mazzata al morale. L’emblema di questa domenica rosanero? L’espulsione dalla panchina del simbolo Fabrizio Miccoli, più sintetizzata di così si muore, cioè dopo questo ci sta di peggio solo la B.

Roberto Mattina

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