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Ficarra e Picone in “Apriti Cielo”, uno spettacolo tutto “esaurito”

Dopo il successo della tournée estiva, torna in Sicilia l’ultima fatica di e con Ficarra e Picone: “Apriti Cielo”.

Rispetto alla precedente edizione sono tante le variazioni sotto il profilo tecnico e artistico. Come accade nei loro sketch, al pari dei loro film o del bancone di Striscia La Notizia, i due comici prendono spunto da fatti di vita vissuta, trasformando gli eventi, a volte drammatici, in ilarità. L’ incipit per lo spettacolo è dato da fatti di vita vissuta, dalla cronaca nera, politica, dalla religione e altro ancora, offrendoci con la leggerezza che li contraddistingue, una riflessione divertente sulla nostra società e sulla nostra nazione.

13-ficarra-e-piconeDivisa in tre parti, la vicenda comincia con il ritrovamento di un cadavere da parte di due improbabili tecnici della tv che un giorno entrano in un appartamento apparentemente disabitato di un cliente che, però, trovano morto.  Dopo una serie infinita di battibecchi, viene rinvenuto il cadavere del padrone di casa, ammazzato da un rapinatore o da qualche marito geloso. Terrorizzati dal rischio di essere incolpati dell’omicidio, i due si dannano per ripulire l’appartamento dalle loro impronte, ma finiranno con l’uccidersi a vicenda a colpi di pistola. Nella seconda, Ficarra interpreta un prete appassionato di scommesse e Picone veste i panni del suo chierichetto megalomane e integralista, talmente ossessionato dai dogmi e dai peccati capitali da farsi confessare decine di volte al giorno. L’ultima parte,infine, ritornano i due tecnici, ormai morti, persi tra le nuvole che ingombrano l’Aldilà. In attesa di scoprire la destinazione finale, compilano la modulistica relativa alle colpe di una vita intera e danno utili consigli a Dio per un mondo migliore (riconvertire alla pastorizia la classe dirigente italiana, per esempio). Non c’è da stupirsi che il meglio venga a sipario riaperto, durante un secondo bis invocato a gran voce, in cui vengono narrate le consuete abitudini dei portieri di notte. Il ritmo è incalzante con scambi di battute e qualche monologo con il classico modo di dire, “colorito”, che è entrato nel lessico quotidiano e che indica l’eccezionalità di un evento, l’esasperazione emotiva di una reazione. Il tutto condito dalla geniale improvvisazione comica, che nasce dall’interazione con il pubblico e che ci regala uno spettacolo dalle tinte forti.

DURATA COMPLESSIVA: 1 ora e 40 minuti.

di Annalisa Caiola

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