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Dal bestseller di Gianrico Carafiglio : “L’arte del dubbio” con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani

CATANIA – “L’arte del dubbio”: intorno all’adattamento scenico del bestseller di Gianrico Carafiglio si è riunito un magnifico quartetto. Dopo i successi di “Processo a Dio” e “La Commedia di Candido”, ritornano infatti in scena, diretti da Sergio Fantoni, gli attori Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, con una nuova sfida, appunto “L’arte del dubbio”, nella versione teatrale di Stefano Massini, che sta riscuotendo vivo successo in tournée nazionale.
Divertente e satirico, l’allestimento sarà ospite del Teatro Stabile di Catania e ben si sposa con la linea direttrice della stagione 2012-2013, intitolata dal direttore Giuseppe Dipasquale “L’arte della commedia”. La programmazione si protrarrà dal 22 al 27 gennaio alla Sala Verga. Allo spettacolo sarà dedicato inoltre il prossimo incontro del ciclo “Doppia scena”, organizzato in sinergia dallo Stabile e dalla Libreria Mondadori Diana, che il 23 gennaio alle 17,30 ospiterà l’evento al quale interverranno Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani.
Sono loro i protagonisti di questo “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che Ottavia e Vittorio si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati. E lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci, che ricorda il teatro-cabaret brechtiano.

"L'arte del dubbio"

Già dall’inizio, Adamo ed Eva, nudi nelle loro sagome, sono stuzzicati dal serpente che, con la voce di Gioele Dix, insinua loro il dubbio, un Dubbio con la D maiuscola. In effetti il serpente si sostituisce al creatore con il suo bizzarro decalogo “Io sono il dubbio, non esiste altra verità all’infuori di me”, e diventa il motore che alimenta e suggerisce i diversi episodi che appaiono in scena.
Le musiche per 10 strumenti, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più impegnati: l’assassinio di Don Peppino Diana a opera della camorra e la morte dei sette operai della Thyssen.
“Gianrico Carofiglio – afferma Fantoni – ha il merito di aver portato, con il suo straordinario libro L’Arte del dubbio, il tema del Dubbio fuori del perimetro strettamente giuridico per lasciare che dilagasse nella realtà quotidiana.”
Si parla in effetti dei nostri giorni, di quello che sta al di fuori dei teatri, intorno a noi, di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali.
E in questo strano risiko teatrale che racconta la guerra fra Vero e Falso, tutto scaturisce nientemeno che da verbali autentici di processi italiani. Presi direttamente dai nostri Tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama realtà. Una sfida/scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del nostro senso critico.

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