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Coppa Italia – Il Catania passa ai quarti di finale dopo i calci di rigore

Dicono bene al Catania queste gelide trasferte di Dicembre. Dopo il 3-1 di Siena arriva la vittoria ai calci di rigore contro il Parma, al termine di una sfida pomeridiana equilibrata e piuttosto sonnecchiata, giocata dando un occhio agli impegni di campionato. 4-5 il risultato finale in favore della formazione etnea, dopo l’1-1 maturato nei 90 minuti regolamentari.

Una partita a scacchi, ben preparata da entrambi gli allenatori, con le squadre quasi mai scoperte e schierate con un 4-3-3 che in fase difensiva diventa 4-5-1. In vantaggio il Parma con Pabon (primo sigillo stagionale per l’erede designato di Asprilla, finora oggetto misterioso), nel giro di qualche minuto arriva il gol su rigore di Lodi, concesso per fallo di mano di Gobbi. La partita scorre via sui binari dell’equilibrio; evanescenti le due punte, Amauri e soprattutto Morimoto, che spreca un’altra occasione per fare il vice-Bergessio, non azzeccandone nemmeno una. Nella ripresa spazio per Belfodil, Marchionni e Bergessio che movimentano un po’ la partita, ma tra le puntualissime chiusure di Bellusci (migliore in campo) e qualche trama offensiva a cui manca la stoccata decisiva, complice la paura di perdere, si va ai supplementari.

Maran decide di sfruttare l’entusiasmo e la freschezza dello spagnolo Keko, che ne ha di più rispetto ai difensori del Parma, ma non basta a spostare gli equilibri di una gara ben controllata da entrambe le parti. Belfodil va vicinissimo al gol-vittoria, con Frison che risponde alla grande. Assieme a Keko entra anche Marchese, ma non al posto del doppione Capuano, bensì per Castro, chiaro segno che si pensa ormai ai rigori. Ed è proprio il capitano siciliano a siglare il penalty decisivo, dopo lo sfortunato errore di Paletta che centra il palo interno. In precedenza avevano sbagliato anche Barrientos e Parolo (ottima risposta ancora una volta di Frison).

Nel giro di una settimana il Catania si ritrova dunque ai quarti di finale di Coppa Italia, sperando di poter dire la propria. Un calendario tutto sommato benevolo ha posto ostacoli non proprio insormontabili (dopo Sassuolo, Cittadella e Parma, la compagine rossazzurra se la vedrà con una tra Lazio e Siena) e non è impensabile che questa squadra, in viaggio verso una salvezza tranquilla, possa andare avanti nella competizione e provare nuovi stimoli oltre al campionato.

Bisogna però considerare che la Coppa Italia, specie da quando è stata introdotta la formula dell’eliminazione diretta, non è più vissuta dalle grandi squadre come una noia infrasettimanale, alternata agli impegni europei e allo spezzatino della Serie A; la competizione è più sentita (pensiamo al Napoli della scorsa stagione, o all’infiammata semi-finale tra Milan e Juve), il turn over è meno serrato, ma soprattutto, data l’incertezza assoluta del campionato, perlomeno dalla seconda alla settima piazza, e considerando la diminuita presenza internazionale dei club italiani, ritorna di moda voler vincere la Coppa Italia per assicurarsi un posto in Europa, altrimenti in bilico. Allegri, Zeman, Montella, Guidolin, Petkovic, tutti in settimana hanno lasciato intendere che la Coppa Italia è un obiettivo stagionale; inserendo alla lista anche le prime tre della classe, si capisce come la sfida sarà davvero avvincente.

Pensando invece all’immediato futuro in casa Catania, Domenica arriverà al Massimino la Sampdoria, per poi chiudere la prima parte della stagione a Pescara. L’occasione è davvero invitante per un Natale ad alta quota, meglio ancora se arricchito dai tanto attesi doni del calciomercato.

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