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Venezia 2019: Baratta «In Italia cultura a rischio anemia. Approfondire discussione su redistribuzione incentivi. Istituzioni si mettano in gioco»

Alla giornata inaugurale, la presentazione del discusso libro Kulturinfarkt. Il presidente de La Biennale Paolo Baratta: «In Italia cultura a rischio anemia. Approfondire discussione su redistribuzione incentivi. Istituzioni si mettano in gioco». sabato alle 10 il Meeting della Cultura delle Venezie, tra i testimonial anche Ilaria Capua
Venezia, 23 novembre 2012 – È partito oggi e andrà avanti fino a domenica 25 novembreai Magazzini Ligabue, Venezia 2019 – Salone Europeo della Cultura, con l’obiettivo di porre Venezia al centro dei processi globali e della cultura del Nordest, ma anche dell’Europa. «Una Venezia – ha spiegato il direttore Filiberto Zovico – che vuole essere al centro di una rete di territori, di imprese e di culture non più in contrapposizione tra loro. È una sfida rivolta al futuro, con lungimiranza, iniziando quel processo di creazione della rete del territorio che vuole fare di Venezia e del Nordest la Capitale europea della cultura 2019». Concetti condivisi anche dal vice presidente della Regione Veneto, Marino Zorzato. «Se solo cinque anni fa avessimo parlato di paesaggio e territorio come risorsa, ci avrebbero quasi spernacchiato. Invece è questa la miniera del Veneto del futuro, come conferma anche la crescita di un turismo di qualità. E anche il titolo della candidatura di Venezia 2019, ‘Cultura ed economia’ è qualcosa che fino a qualche anno fa era impossibile da proporre. Bisogna dunque ascoltare i giovani, non educarli, per pensare quel che vogliamo fare del Veneto del futuro».
All’inaugurazione sono intervenuti, inoltre, Silvia Burini prorettore Università Ca’ Foscari,Amerigo Restucci rettore Università IUAV, il ministro plenipotenziario di Germania in Italia Martina Nibbeling-Wriessnig, il vice presidente di Veronafiere Guidalberto di Canossa, il vice presidente di Fiera di Vicenza Stefano Stenta.
HASELBACH E “L’INFARTO DELLA CULTURA”. BARATTA: «IN ITALIA CULTURA A RISCHIO ANEMIA»
La giornata di apertura del Salone è proseguita con la presentazione del discusso libroKulturinfarktAzzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura a cui hanno partecipato uno dei 4 autori, il sociologo Dieter Haselbach, il presidente de La Biennale Paolo BarattaCristiana Collu direttore MART, Cesare De Michelis presidente Marsilio Editori,Alberto Mingardi direttore generale Istituto Bruno Leoni moderati da Luca Mastrantonio, giornalista de La Lettura del Corriere della Sera.
Se in Germania il rischio che corre la cultura è quello di un ‘infarto’, in Italia «siamo a rischio anemia» – ha affermato in particolare Paolo Baratta. «Il Ministero dei Beni Culturali – ha ricordato – ha a disposizione, quando va bene, 180 milioni l’anno per l’intero patrimonio culturale, e, in realtà, 150-160 milioni, cioè tre euro per ogni italiano. Se si pensa che il canone Rai incide per 35 euro a testa, è evidente la contraddizione per un Paese che si riempie il petto e la testa del suo grande patrimonio culturale del passato e poi spende per la sua conservazione meno di una mancia in pizzeria». Le possibili soluzioni? «Il patrimonio da salvare non sono tanto i monumenti da lustrare, ma, in senso vasto, gli interi centri storici, che devono essere completamente oggetto di salvaguardia per confermarci come esempio di quanto i tedeschi vorrebbero per la loro Germania. Occorre approfondire la discussione sui metodi e sulle modalità della ridistribuzione degli incentivi auspicata nel libro di Haselbach e sul fatto che le istituzioni si mettano in gioco».
Taglio del nastro oggi, con grande afflusso di pubblico, anche per Open Design Italia, il concorso-mostra-mercato che mette in scena l’autoproduzione con l’esposizione di 70 designer selezionati tra oltre 200 provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa conta sulla main partnership di Fiera di Vicenza, e sulla stretta sinergia tra le Regioni Veneto ed Emilia Romagna.
L’assessore all’Economia e Sviluppo della Regione Veneto Marialuisa Coppola e l’assessore alla Cultura dell’Emilia Romagna Massimo Mezzetti hanno sottolineato l’importanza strategica per il made in Italy del design autoprodotto.
Il design, peraltro, nel nostro paese produce un valore aggiunto pari al settore finanziario e assicurativo e rende 30 volte di più di quanto lo stato investe nel settore.
Fino a domenica 25 il Salone Europeo della Cultura proporrà un fitto calendario di eventi, strutturati all’interno di quattro sezioni: Salone dei beni e delle attività culturali e del restauroOpen Design ItaliaRestauri ApertiNuove tecnologie digitali per la cultura, con il filo conduttore Venezia#Berlin, per un confronto/scambio con la capitale tedesca.
La scelta della sede, gli spazi delle due università lagunari a San Basilio, testimonia come il Salone voglia parlare soprattutto ai giovani, con 300 studenti giunti da tutt’Italia per svolgere la loro attività di volontari nei tre giorni. E il confronto e l’asse con Berlino, considerata capitale dei giovani e del futuro, a cui si è improntato il programma intende lanciare anche un altro messaggio. «Nell’immaginario collettivo – ha sottolineato Zovico – Venezia viene vista come città decadente: noi vogliamo dimostrare la tesi opposta, che cioè questa è una grande area metropolitana, che dialoga a livello europeo. Perché Venezia deve tornare ad essere una città che produce».
Clicca qui per il comunicato stampa e per le foto della giornata di apertura del Salone.
IL PROGRAMMA DI SABATO 24 NOVEMBRE
Tra i principali appuntamenti, a partire dalle 10, si terrà il Meeting della cultura delle Venezie: 10 idee per la capitale e un videobox per raccoglierne altre 1.000. Sul palco Baracetti, Bianchi, Boscaini, Fattore, Frezza, Guerra, Micelli, Morello, Scapin. Tra i testimonial anche Ilaria Capua. Presentazione ufficiale del progetto di candidatura elaborato da Nordesteuropa. Chiude Cipolletta.
Alle ore 15 “Il futuro dell’Euro, il futuro dell’Europa” con Alessandro ProfumoThomas MayerWolfgang Munchau; alle 15.30 “Cultura e sviluppo” con la presentazione dei dati del Nordest dell’VIII Rapporto Annuale Federculture (ospite il presidente Roberto Grossi); alle 16.30 “Dialogo sull’umanesimo” tra il filosofo Francesco Botturi e l’antropologo Christoph Wulf.