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Comics: Sergio Vespertino inaugura la stagione del ventennale con “Papà à la coque”

“Comics” taglia con successo il prestigioso traguardo del ventennale. Venerdì l’inaugurazione della rassegna organizzata dall’Associazione Ecco Godot, che si avvale dal 2010 della collaborazione e dell’ospitalità del Teatro Stabile di Catania.

«La sinergia con “Comics” – spiega il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale – si fonda sulla qualità della proposte e sulla loro portata sperimentale e innovativa». Crescente è stato negli anni il gradimento dei cartelloni impaginati da Marco Vinci, fondatore e direttore artistico di Ecco Godot: «Da vent’anni “Comics” rimane fedele all’obiettivo di divertire, offrendo uno spaccato variegato della nuova comicità attraverso i suoi esponenti più interessanti, singoli e gruppi».

In questa visione, da novembre ad aprile, l’edizione del ventennale prevede cinque appuntamenti. Quattro saranno in scena al Musco, con due turni serali, venerdì e sabato: Sergio Vespertino (16 e 17 novembre), I Senso d’oppio (7 e 8 dicembre), Diego Parassole (15 e 16 febbraio), I Sagapò (15 e16 marzo). Data unica per Raul Cremona che si esibirà al Teatro Ambasciatori (20 aprile). Tutte le rappresentazioni avranno inizio alle ore 21.

Apre dunque il palermitano Sergio Vespertino, una delle maschere comiche più care al pubblico. A Catania presenta lo spettacolo “Papà à la coque” – di cui è autore – arricchito dalle musiche originali di Pier Paolo Petta alla fisarmonica. Quella del padre di famiglia è una figura che, sotto la lente comica e grottesca di Sergio Vespertino, può passare dal tragico al comico in un istante, sotto la spinta di una visionaria e buffa metamorfosi. A tal punto che, al suo cospetto, lo scapolo impenitente, perennemente allegro e scanzonato, sempre pronto a salpare sul bastimento dell’avventura, diventa una sorta di icona esorcistica. Che non conosce borse sotto agli occhi, insonnie procurate; al riparo da pianti inconsolabili, poppate notturne.

Cosa ne deriva? Il matrimonio viene sempre più visto come una trappola crudele, che alterna all’euforia incosciente del giorno solenne dell’unione, un lutto perenne, il cordoglio come contrappasso irritante. Con il corredo di crisi cicliche, di problemi sempre più irrisolvibili, di esaurimenti alla porta.

Ma non tutto è perduto, almeno secondo Vespertino. Il quale, come è ormai suo costume, prendendo le mosse dagli anfratti del più bieco quotidiano, e pigiando sul pedale dell’ironia e dell’autoironia, in questo suo spettacolo ha fatto dell’irruzione di un figlio il punto di non ritorno della vita famigliare, il giro di boa di abitudini e usi. Quando cioè ogni cosa non è più come prima: tutto diventa piccolo, dalla casa alla macchina, e l’accettazione iniziale, quasi una sorta di condanna subita, può diventare, alla luce di un nuovo sguardo, vergine e irriverente, una nuova e benefica condizione. Il presupposto necessario per riscoprire le gioie di ogni giorno, le conquiste infinitesimali, il sorriso spontaneo e genuino. Il tutto, immerso in una temperie di sano umorismo e di poetici abbandoni, in agguato quando meno uno se l’aspetta.

“Papà à la coque” è un lavoro emblematico del work in progress di Vespertino, la cui carriera artistica e professionale comincia nel 1990 come capocomico del fortunato quartetto cabarettistico dei Treeunquarto, riscuotendo un grande successo personale. Dieci anni dopo si stacca dal gruppo, ormai popolarissimo, per dedicarsi all’affinamento della propria  preparazione di attore di teatro. Nel novembre del 2000 conosce Turi Ferro con cui lavora nello spettacolo “La cattura” (ultima rappresentazione del grande maestro). Successivamente, nello stesso allestimento, si affianca a Giulio Brogi. Ha lavorato inoltre con altri  celebri artisti teatrali come Riccardo Garrone, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Anna Malvica.

Il suo teatro è frutto di una sapiente manipolazione di repertori tradizionali, popolareschi e cabaret di parola che gli permettono di  esprimere sempre e in maniera originale le sue indiscusse qualità istrioniche e attoriali, evidenziate anche nelle sue performace televisive e cinematografiche.

In televisione ha partecipato a “Casa Rai Uno”; “Il senso del tatto” e “Il gioco delle tre carte”, sceneggiato della serie “Il commissario Montalbano”; “Il Caravaggio trafugato” in Primo Piano su Rai tre; “Seven Show”, programma comico su Italia 7; “Grand Hotel Cabaret” programma comico su circuito regionale siciliano; “Scuola di Cabaret” programma comico distribuito su 25 emittenti siciliane;  “Insieme”, talk show a circuito regionale per la Sicilia e Calabria. Ricopre il ruolo di Pietro Spano nella fiction “Agrodolce”, diretta da Giovanni Minoli per Raitre.

Di rilievo anche il suo impegno nel cinema. Nel 2009 è nel cast di “Viola di Mare” di Donatella Maiorca e viene scelto per un ruolo da Giuseppe Tornatore per “Baaria”. Partecipa ai cortometraggi “La goccia” con Remo Girone; “Senso di colpa” di Sergio Cannella; “Aria” di Ernesto Scevoli per la regia dello stesso e di Pippo Gigliorosso. Con quest’ultimo “corto” ha ottenuto il premio al Bizzarro Film Festival di Ravenna come migliore attore protagonista maschile. Anche quello di “Comics”  è un  appuntamento da non perdere.

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