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Unfair play Italy, ai confini della slealtà

Che in Italia non si perdesse mai l’occasione di buttare al vento delle opportunità, ormai ci abbiamo fatto un po’ tutti l’abitudine, ed è per questo che è bene risvegliare le coscienze, anche a ceffoni se serve, e schiarire un po’ le intorpidite menti che per inerzia popolano ancora questo paese.

È di pochi giorni fa la notizia che Simone Farina, ormai ex-calciatore del Gubbio, presto lascerà l’Italia per portare il verbo del fair play oltremanica, all’Aston Villa del boss Paul Lambert, dove boss sta ad indicare allenatore non capo mafia, giusto per chiarire. Ai più questo fatto è sembrato normale, addirittura c’è chi ha speso energie mentali per articolare discorsi tecnico-tattici sulle qualità calcistiche di un terzino sinistro romano di “bassa” Lega (Pro), non carpendo invece il valore morale e la grossa sconfitta sociale che questo trasferimento comporta per il nostro paese. Qui c’è un ragazzo trentenne che grazie alla sua confessione ha contribuito a sgominare una banda di ladri, disonesti e farabutti, rinunciando a una grossa somma di denaro, ben 200.000 euro, il tutto per un ideale, per un valore in cui nessuno nel calcio crede più, la lealtà.

E pensare che proprio qualche giorno fa, assistendo ad un allenamento di giovanissime promesse del Milan, faceva un effetto disgustoso vedere l’allenatore aizzare dei possibili futuri campioni l’uno contro l’altro, strattonandoli, gridando loro in faccia e terrorizzandoli, innestando in loro il seme della violenza e del fare risultato ad ogni costo. Ovviamente Farina in un sistema del genere non avrebbe collocazione alcuna; uno che ha rinunciato ad una cifra folle in cambio del fair play sportivo cosa potrebbe mai insegnare a dei bambini? Nulla. Nel bel paese che più marcio ormai forse non può diventare, tra politici corrotti, escort di lusso, illegalità diffusa a tutti i livelli, non può certo esserci spazio per il fair play.

È quindi innegabile che si è persa un’occasione, si è confermato ancora una volta il modo di fare all’italiana; è spontaneo chiedersi: ma perché Farina viene preso come esempio di onestà in Inghilterra e a calci in culo in Italia? Forse c’è ancora tempo per recuperare o forse no; il nostro Eliot Ness (l’incorruttibile, come è stato già soprannominato dai tabloid inglesi) assomiglierà pure a Kevin Kostner, ma di untouchable purtroppo non ha proprio nulla.

“Sei fuori“, direbbe Briatore nel suo show – e sì, caro Farina, per l’Italia SEI FUORI!

Simone Farina durante la lettura del giuramento etico al torneo di Viareggio 2012

 

Simone Farina, ex giocatore del Catania (stagione 2001-2002) ha denunciato nel 2011 una possibile combine tra Cesena e Gubbio (club di appartenenza all’epoca dei fatti), partita di Coppa Italia, rifiutando dal suo ex-compagno di squadra Zamperini la cifra di 200.000 euro.

Ha ricevuto diversi premi, tra cui un riconoscimento FIFA voluto dal Presidente Joseph Blatter e la convocazione-premio in Nazionale da Prandelli.


 

 

 

 

Roberto Mattina

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