Home » Cinema - Televisione - Musica » Vois consegna la vignetta a Ben Stiller

Vois consegna la vignetta a Ben Stiller

ben stiller 2

Se non avete mai visto “Zoolander” questo significa che non avete ancora (pienamente) idea del talento comico di Ben Stiller. E lo affermo senza troppa presunzione perché in quel gioiello di inarrivabile demenzialità, nato quasi per caso da uno sketch dell’attore ai Fashion Awards del 1996, è racchiuso tanto, tantissimo dello Stiller-pensiero. Male model di sublime stupidità, votato al culto dell’espressione facciale (quattro, Magnum, Blue Steel, Ferrari e Le Tigre, tutte meravigliosamente uguali) e dell’idratazione, Zoolander è l’icona assoluta di Stiller, quella che più di tutte racchiude l’essenza del comico, colui che fa ridere mentre irride e graffia laddove fa sbellicare.

Non potevo scegliere che questa folle incarnazione per celebrare al meglio il talento di un attore capace sia di suscitare il riso (soltanto con lo sguardo) che di convincere pienamente sul versante serio e malinconico (vedi “I sogni segreti di Walter Mitty”, suo ultimo gioiello in veste di regista e interprete). Della 60° edizione del Taormina Film Fest sarà il grande Ben ad essere ricordato come l’incontrastato re oltre che il protagonista di una TaoClass memorabile per professionalità e simpatia. Professionale perché l’attore non ha mancato di soffermarsi con serietà sul suo mestiere, sul senso profondo e la necessità dell’essere comici al cinema e sulla “sottostima” che ancora affligge il genere soprattutto in tema di premi (Oscar). Simpatia perché l’attore, pur blindato da una security che ne impediva il contatto col pubblico (ad eccezione di un bambino che è stato scortato sul palco per vedere esaudito il desiderio di un autografo sul poster di “Una notte al museo”), non si è sottratto neanche un attimo al rito degli autografi (centinaia), elargiti per almeno un quarto d’ora in mezzo al sudore e le urla esagitate dei giovanissimi. E se un vero e proprio “selfie” per molti di loro non si realizzerà, così come per il sottoscritto una foto insieme a lui, il disegno che ho avuto modo di donare all’attore nel corso della conferenza mi ha regalato non solo una delle più belle soddisfazioni come vignettista ma anche uno scatto impagabile e a suo modo “storico”. Perché se le domande su “Zoolander” e su un suo possibile, attesissimo sequel rimpallavano praticamente da un giornalista all’altro, quel vedersi improvvisamente omaggiato in vignetta proprio come il suo svanito fotomodello alle prese con la sua espressione più tipica, deve avere eccitato non poco il comico naturale che è in lui. Ecco quindi che, dopo aver accolto il mio dono con una risata e dopo avermi ringraziato, Stiller ha regalato a me e al pubblico del Palacongressi una performance (in)attesa, improvvisando la sua mitica espressione “Magnum” (o “Blue Steel”) accanto al mio disegno, fra l’ovazione del pubblico e i flash impazziti dei fotografi. Il mio orgoglio nell’aver sollecitato quel momento è stato grandissimo, almeno quanto la gratitudine che dovrò per sempre a Stiller per uno degli scatti più belli (e a dir poco promozionali!) di tutta la mia carriera di vignettista "non ufficiale" delle star del Festival. L’ultimo saluto, quando la bolgia dei ragazzini non accennava ancora a diminuire e l’attore veniva già scortato fuori, è stato per me. Un’amica in mezzo alla folla urla a Stiller che sono io l’autore del disegno. Lui si blocca e si abbassa giù dal palco per stringermi vigorosamente la mano e ringraziarmi. “Thank you, thank you very much!” dice con lo sguardo "vero" dell'uomo Stiller (e non più del modello Derek) un attimo prima di andare via. Thanks also to you, mr. Zoolander!

Testo e disegno di Andrea Lupo

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.