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DUE SBERLE AL BARCA, IL MILAN ADESSO VUOLE LA FINALE!

Max Allegri ride sotto i baffi a fine gara, quando gli chiedono se questa è la vittoria più bella della sua carriera, battere la squadra più forte del mondo senza dubbio entra di diritto tra le gare storiche da incorniciare. Un Milan perfetto, ordinato, senza sbavature, al cospetto di un Barça irriconoscibile trasformato e sofferente proprio come il proprio tecnico Vilanova, che ha dovuto seguire la gara e dare indicazioni dagli Stati Uniti dove si sta sottoponendo alle dovute cure per un tumore alla gola. Boateng prima e Muntari poi stendono gli spagnoli e aprono alla crisi iberica, sarà finito il ciclo del Barça delle meraviglie?

LA TATTICA

Il Milan, su suggerimento del Presidente Berlusconi arrivato chiaro in settimana, ha schierato in mediana il mastino Muntari, Montolivo a mezz’ala destra  e il capitano Ambrosini davanti la difesa, composta dal quartetto Abate, Zapata, Mexes e Costant. In avanti spazio come punta al rientrante Pazzini con El Shaarawy e Boateng sugli esterni per il più classico dei 4-3-3 mascherati, il Boa infatti è come fosse un centrocampista aggiunto e anche il Faraone si spende tanto in fase di copertura, fase in cui il diavolo ha vestito il 4-5-1. Il Barça ha risposto a specchio con l’estroso Messi (oggi in evidente difficoltà) libero di spaziare su tutto il fronte d’attacco supportato da Pedro e Iniesta. Difesa rocciosa e coriacea con Piqué e Puyol.

 

MilanBarcellona

LA GARA

Stranamente si vede subito che il Barça non gira e per il tiki-taka non è serata, passaggi sbagliati, ritmi bassissimi e voglia quasi di tirare al pareggio. Così è il Milan a trovare la prima fiammata con Boateng che va vicino al palo alla destra di Victor Valdes con un tiro fulmineo. Poco dopo la mezz’ora è ancora El Shaarawy a sbucare in area su un cross di Boateng e a mettere in ambasce la distratta difesa iberica. Il Barça controlla e subisce qualche azione ma sembra poter accontentarsi del pareggio e così finisce un primo tempo povero di emozioni. La ripresa è un’altra storia, con il Milan che negli spogliatoi capisce forse di avere in pugno la gara e di poter provare a vincere e così al 57′ su una punizione sulla trequarti, Costant appoggia per Montolivo che spara un siluro attutito da Zapata (quanto di braccio non è chiaro neanche dal replay), palla a Boateng che gira in porta, è l’1-0. Gela il sangue nelle vene degli spagnoli, ci si aspetta la risposta, la remuntada e non si fa a tempo a vedere un tiro insinuante di Iniesta che arriva il 2-0. Niang entrato da pochissimo per uno stordito Pazzini (botta alla testa per lui), addomestica la palla in area e serve El Shaarawy che controlla al volo e serve l’accorrente Muntari, che tutto solo ha il tempo di coordinarsi e battere di sinistro a rete per il goal del ko definitivo. Barça sgretolato dalla solidità e concretezza milanista. Allegri inserisce Traorè per garantire più fiato sulla sinistra e far riposare un faraone stoico ma provato e la gara vede i titoli di coda.

MilanBoaMuntari

FINE DI UN CICLO? E INTANTO ARRIVA IL DERBY

Forse oggi il Milan ha fatto un impresa dal doppio valore: sul campo ha domato la bestia blaugrana giocando all’italiana e dimostrando che il calcio iberico non è la sola risposta alla richiesta avida di ogni tifoso, vincere, ma ha anche messo in crisi il club finora più forte al mondo e che forse con oggi arriva alla fine di un ciclo, ma di questo ne sapremo di più nella gara di ritorno, dove il Milan giocherà alla morte per continuare a sognare una finale ad inizio stagione impensabile dopo gli addii di Thiago Silva e soprattutto di Ibra. Domenica prossima l’atra prova del nove nel derby della madunina, vincere anche quella e con un Balotelli in campo( oggi a riposo perché inutilizzabile in Coppa) ex Inter sarebbe una goduria pazzesca.

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