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Beni confiscati: Comune approva schema bando, il primo in assoluto, per concessione palazzina

viapietradellovaE’ a due piani, si trova in via Pietra dell’Ova e ha una superficie di 450 mq. L’assessore Girlando, “L’Amministrazione Bianco ha fatto in modo che l’immobile venga affidato, gratuitamente, attraverso una procedura di selezione pubblica, ad associazioni impegnate nel sociale e che promuovono l’educazione alla legalità e l’animazione socio-educativa con progetti di inclusione e integrazione, così come prevede il Regolamento approvato esattamente due anni fa dal Consiglio comunale”
Il Comune di Catania ha approvato lo schema di bando, il primo in assoluto, per la concessione – in comodato d’uso gratuito per dieci anni – di un immobile confiscato alla mafia, acquisito dopo il decreto del maggio del 2009. Si tratta di una  palazzina a due piani con una superficie complessiva di 450 metri quadrati in via Pietra dell’Ova 133-141, che ha bisogno di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
“L’Amministrazione Bianco – ha sottolineato l’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando – pubblicherà il bando nei prossimi giorni e ha fatto in modo che l’immobile venga affidato, gratuitamente, attraverso questa procedura di selezione pubblica, ad associazioni impegnate nel sociale e che promuovono l’educazione alla legalità e l’animazione socio-educativa con progetti di inclusione e integrazione così come prevede il Regolamento per l’affidamento di beni confiscati alla criminalità organizzata approvato esattamente due anni fa dal Consiglio comunale di Catania. La selezione della migliore offerta avverrà a mezzo di valutazione comparativa fra le offerte presentate”.
Potranno partecipare al bando, purché in regola con le normative antimafia, comunità, anche giovanili, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti,  associazioni di protezione ambientale.
Il punteggio sarà attribuito tenendo conto della qualità del progetto in termini di ricaduta sul territorio dal punto di vista sociale ed economico, sostenibilità economico finanziaria e coerenza del progetto con le priorità indicate dall’Amministrazione, creazione di spazi per la promozione di attività di attività – culturali, ludico ricreative ed educative o rivolte a soggetti svantaggiati -, capacità di offrire servizi gratuiti al Comune – con la quantificazione dei costi che l’associazione dovrà sostenere -,  attivazione di una rete tra gli enti coinvolti per garantire il godimento del bene a più soggetti, numero del personale da impiegare.
Le domande e gli allegati dovranno essere presentati entro la data che verrà fissata dal bando di gara al protocollo della Direzione Patrimonio, in via Domenico Tempio 62-64 Catania. La Commissione Giudicatrice, in una o più sedute pubbliche, effettuerà tutti i controlli e vaglierà le domande. In altre sedute, che si svolgeranno con data e luogo pubblicati sul sito istituzionale del Comune, sarà  resa nota prima la graduatoria per la documentazione amministrativa e poi quella per l’offerta tecnica. Sarà dunque individuato, in base ai punteggi, l’aggiudicatario provvisorio. In caso di parità si procederà a un sorteggio. Entro dieci giorni dalla conclusione della gara il primo e il secondo in graduatoria dovranno provare di possedere i requisiti di capacità tecnico-organizzativa richiesti. L’aggiudicatario definitivo dovrà inoltre stipulare una polizza assicurativa con massimale non inferiore a due milioni e cinquecentomila euro che copra tutti i rischi.
LE REGOLE DA SEGUIRE
Chi otterrà l’immobile dovrà cominciare la ristrutturazione entro sei mesi dalla concessione, esporre targhe con lo stemma del Comune e la dicitura “Bene confiscato alla mafia” e custodirlo “nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, di igiene, dei regolamenti comunali e delle disposizioni di legge” effettuando “manutenzioni e pulizie ordinarie e straordinarie”. L’immobile potrà essere utilizzato solo per i fini individuati nella concessione, richiedendo le autorizzazioni per l’attività.
Il concessionario dovrà poi stipulare contratti d’assicurazione sull’immobile, compresi rischi e responsabilità civile, e rispettare le norme in materia di lavoro, assistenza, previdenza e sicurezza sul lavoro. A carico dei concessionari sono anche le spese di acqua, luce e gas. Chi otterrà la concessione sarà sottoposto alle ispezioni del Comune e dovrà trasmettere ogni anno l’elenco dei soci, degli amministratori e del personale impiegato e anche i bilanci e una relazione dettagliata sull’attività. Il bene dovrà essere restituito, al termine della concessione, in buone condizioni.

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