CATANIA, 7 giugno 2016 – Canti di pace in ebraico, spirituals dei neri d’America e brani corali ispirati alle missioni in Africa diventati veri e propri inni dei diritti civili universali, come il popolare “Kumbaya” che la cantante Joan Baez incise nel 1962 e interpretò in svariate occasioni a sostegno del movimento per i diritti dell’uomo. Un messaggio di pace multilingue, nello spirito della mostra di Pietro Ruffo “Breve storia del resto del mondo”, quello dei bambini del “Gaudeamus igitur” Concentus, il coro di voci bianche diretto dal M° Elisa Poidomani ospite sabato 11 giugno della Fondazione Puglisi Cosentino. L’appuntamento è per le 18.30 nella corte di Palazzo Valle, sede della Fondazione. Il concerto è a ingresso gratuito.
Con i piccoli allievi del Gaudeamus è anche la formazione dei coristi più grandi, InCantata Vox, costituito dagli ex cantori di voci bianche che svolgono attività concertistica autonoma oppure affiancano i più piccoli. In programma canti tradizionali ebraici, spirituals e canti africani, brani rielaborati e arrangiati dalla Poidomani, docente di Direzione e concertazione di coro nel corso di Didattica dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania.
Alla mostra di Pietro Ruffo organizzata dalla Fondazione Puglisi Cosentino con il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Italia – Mediterraneo è dedicato un programma articolato di visite guidate (con professionisti nel mondo della divulgazione culturale) e laboratori didattici per tutte le età (da 3 a 90 anni). Ogni sabato, alle 17.30, è in programma una visita guidata cui si può partecipare senza prenotazione. Per gli altri giorni e per i laboratori è necessario invece iscriversi (329.4571064, oppure mostraruffo@fondazionepuglisicosentino.it). Nello spirito della mostra di Pietro Ruffo, che indaga sul concetto universale di libertà esplorando la storia politica dei continenti e dei vari popoli attraverso i temi della colonizzazione e delle divisioni culturali e religiose, una quota del ricavato delle visite guidate (organizzate “Identitas – Servizi culturali e fundraising”) saranno devolute all’associazione ‘Penelope’, che si occupa di donne migranti e vittime di tratta.
NOTIZIE SULLA MOSTRA
Breve storia del resto del mondo riunisce una spettacolare sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate da Pietro Ruffo dal 2005 ad oggi.
Essa va a comporre una sorta di viaggio visivo sul concetto universale di libertà o dei principi liberali nella storia politica dei continenti, attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo.
Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della libertà, Pietro Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il visitatore al riconoscimento di alcuni “padri-ispiratori” del pensiero liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti I sei traditori della libertà, in mostra a Catania.
Ma anche poeti come il libanese Khalil Gibran, cui è dedicata l’opera Liberty House (2011): una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica quotidiana e interiore.
Attualissima traduzione artistica di una condizione geopolitica internazionale, la mostra si offre come riflessione più ampia sulle questioni da cui sono originate le più recenti e disastrose piaghe sociali: dal colonialismo, alla primavera araba, dal fondamentalismo islamico alle rivolte per i diritti dei lavoratori in Sud Africa.
Ad apertura e chiusura della mostra, l’opera The Colours of Cultural Map (2015) commissionata da Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli; e SPADSVII, commissionato dalla Galleria nazionale d’arte Moderna di Roma, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta.
Vincitore del Premio Cairo e del Premio New York all’Italian Academy for Advanced Studies at Columbia University nel 2010, Pietro Ruffo è oggi riconosciuto come uno degli artisti italiani più interessanti a livello internazionale. Tra i progetti più significativi, si segnalano: A complex istant -Moscow, Progetto speciale per la quarta biennale di Mosca, SLASH, paper under the knife, MAD Museum of Art and Design, New York; Apocalittici e Integrati, MAXXI, Museum of XXI Century Art, Roma. Nell’estate del 2015 realizza una scenografia per la sfilata di Valentino, che ha visto l’artista cimentarsi con un’opera su scala urbana costruendo un’intera piazza ispirata al concetto di stratificazioni.