Se la bomba d’acqua si fosse abbattuta nell’area di Misterbianco, la periferia ovest della città sarebbe stata sommersa.
Enzo Bianco: “Lavoriamo subito a un progetto”
Catania, 26 febbraio 2013 – Dopo i racconti drammatici della gente comune, le non certo incoraggianti previsioni dei tecnici nella seconda riunione sulla “bomba d’acqua” di giovedì scorso, organizzata oggi a CasaCatania e presieduta da Enzo Bianco. È emerso per esempio che se il nubifragio si fosse abbattuto sull’area di Misterbianco invece che su quella di Mascalucia, l’intera periferia ovest della città sarebbe stata letteralmente sommersa, con gravi conseguenze sul territorio oltre che sulla popolazione. “Secondo i tecnici – ha spiegato Bianco – bisogna dunque completare al più presto il troncone ovest del Canale di gronda proprio per evitare che simili evenienze possano verificarsi”. Alla riunione hanno preso parte rappresentanti degli Ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geologi e ancora costruttori e altri esperti.
Nel corso dell’incontro è stato unanimemente rilevato che il Canale di gronda è attualmente sottoutilizzato, se non addirittura inutilizzato, che non si comprende quanto sia funzionale il cosiddetto canale di cintura, probabilmente intasato. Da ogni parte è stato sollevato il problema della manutenzione delle caditoie, con funzionalità assai ridotta perché intasate da cenere dell’Etna, cera di Sant’Agata e grandine del temporale. Tutti hanno sottolineato che la stragrande maggioranza dei tombini non era stata pulita. Ed è stato ricordato anche che esistono nuovi sistemi – adottati in viale Vittorio Veneto, a Ognina e a Nesima inferiore – ben più efficaci dei tradizionali tombini. È stato poi puntato l’indice sull’assenza a Catania di stazioni pluviometriche sufficienti, e sull’esigenza di un regolamento edilizio ecosostenibile, che aumenti la superficie permeabile anche con la realizzazione di orti urbani.
“Grazie a tutti questi input – ha detto Bianco – stileremo subito una prima bozza di progetto che invieremo non soltanto ai tecnici che hanno partecipato all’incontro ma anche ai cittadini che, sabato scorso, hanno raccontato la paura vissuta per il nubifragio. Dobbiamo lavorare perché Catania diventi una città sicura, migliore e vivibile. E il progetto sarà inserito nel programma che presenterò ai cittadini e che sarà stilato con il contributo di chiunque ami Catania ”.