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Un calcio per cambiare

imageL’Italia è ormai fuori dai Mondiali. Capirai che dramma. Perchè i problemi nel belpaese restano altri e rimangono gli stessi più o meno da trent’anni. Il caldo probabilmente non ci ha fatto percepire bene la portata di promesse a lunghissima scadenza (1000 giorni, ulteriore gesto di auto-legittimazione dell'attuale premier dopo il primo non richiesto). L’estate appena inaugurata chiama promesse di mare nei week-end, cervelli in vacanza e filosofia del disimpegno assoluto. Quale miglior momento per tutte quelle decisioni che passano sotto silenzio dentro decreti et similia (ricordate la “riforma” Gelmini? Il balordo decreto-legge fu battezzato proprio sotto gli ombrelloni con 40° all’ombra, tanto silenzioso quanto devastante). Il calcio ci starebbe ma da qualche altra parte e non certo in direzione di una porta. E l’Europa? Ci guarda come sempre da lontano, ci vuol bene quasi come un fratello stupido ma con una grossa rendita. Un fratello da ingraziarsi quindi. L’Europa (e sorella Germania) ci aspettano al varco. E se l’Italia riserva all’”Italia” una sorpresina niente male al ritorno dalle vacanze (si chiama Tasi e manderà in fumo i già evaporati 80 euro al mese), l’Europa infiocchetta il Fiscal Compact per la gioia della Merkel e di chi con lei. E l’”altra” Italia che fa? Dovrebbe assestare un “goal” di quelli giusti ma, proprio come alla nazionale perdente, ancora gli manca il coraggio. O forse non l’ha mai avuto…

Testo e disegno di Andrea Lupo

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