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I 60 anni del Taormina Film Fest: serata inaugurale fra cinema e (soprattutto) calcio

imageE sono 60. Tante le candeline che il festival di Taormina spegne quest’anno, dopo oltre mezzo secolo di attività a partire dal suo storico anno di nascita, il 1955. Un festival che, sebbene abbia acquisito personalità solo a partire dal 1957 (quando cioè diventò ufficialmente “rassegna” con i suoi caratteristici Cariddi d’argento), ha ricevuto lustro soprattutto grazie al fatto di ospitare la premiazione dei più blasonati David di Donatello. E se dagli anni ’70 in poi la kermesse cinematografica siciliana si è sdoppiata in due manifestazioni parallele (il festival del cinema di Taormina e la rassegna di cinema internazionale di Messina), è dagli anni ‘90 che il festival si è imposto come evento unico e solido nonché più riconoscibile fra i vari Venezia e Locarno. A fare la differenza la direzione di Enrico Ghezzi, ad oggi ricordata come la più “intellettuale” e stimolante di sempre. Venne poi Felice Laudadio, ovvero il miglior compromesso possibile fra festival, star-system e macchina organizzativa e infine la direzione di Deborah Young (personaggio proveniente dalla scuderia di Laudadio) capace ancora di regalare importanti sprazzi di cinema misti a schegge di irrinunciabile mondanità. La boa dei 60 anni il Taormina Film Fest la gira oggi sotto la direzione del duo Tiziana Rocca e Mario Sesti, la prima responsabile del glamour, il secondo affidatario dell’anima cinefila e critica della rassegna. I numeri raccolti e le star portate in terra siciliana (col “picco” Russell Crowe dello scorso anno) danno ovviamente ragione a loro anche se questo festival, indubbiamente scintillante sotto il profilo “estetico”, si staglia (da ben tre annate) come uno dei meno coinvolgenti dal punto di vista cinematografico. Innanzitutto perché è stato abolita la competizione fra i film, ovvero quell’indispensabile momento critico per tutti, pubblico e giornalisti. Poi perché se le sempre più “preponderanti” TaoClass, in cui attori e mestieranti del settore parlano del proprio lavoro, risultano momenti preziosi e interessanti del festival, è anche vero che le stesse sembrano ormai diventate, un po’ tristemente, le uniche occasioni possibili di confronto fra star e “quel” pubblico che ne determina il successo. Se poi si pensa che sovente questi incontri rappresentano anche il solo momento in cui la stampa locale o il giornalismo web riescono ad aver un minimo accesso ad ambienti altrimenti blindati (peraltro costretti a dividerselo con studenti universitari a caccia di crediti formativi e giovani disinteressati a caccia di "selfie" famosi), allora il quadro appare ancora più desolante. Insomma ben venga la mondanità in ogni festival che si rispetti, ma se il prezzo da pagare è la rinuncia alla stessa "materia" cinematografica (le proiezioni di rilievo ormai sono solo quelle serali al Teatro Antico, puntualmente “fuggite”, salvo qualche rarissima eccezione, da direttori, general manager e ospiti), o la compilazione di elenchi di accesso (leggi anche liste di “proscrizione”) che tagliano fuori i giornalisti dai terrazzi per far spazio a politici, modelle e stilisti, allora il ritorno a un profilo più “basso” non solo sarebbe auspicabile ma anche necessario per la credibilità stessa del festival, quantomeno sotto il profilo critico-cinematografico. Tornando ai gloriosi sessant’anni del Festival, che intelligentemente sono stati dedicati alla celebrazione della donna, facciamo dunque un breve resoconto della serata inaugurale. Breve perché, per la prima volta, il rispetto della scaletta oraria è stato (vivaddio) imposto dalla partita Italia-Inghilterra che ha fatto iniziare l’anteprima del cartoon Dragon Trainer 2 appena dopo le 22,00 (e chi nel 2012 c’era ricorderà le polemiche legate al caso “Brave- Coraggiosa” con un Michele Placido ingiustamente inferocito nei confronti di un pubblico di adulti e bambini stremato dall’attesa). Così, dopo il doveroso spot anti-femminicidio, largo dunque ai Taormina Arte Award elargiti un po’ a tutti i vip presenti, da Isabella Ferrari a Christian De Sica con figlio Brando al seguito, da un paparazzato Raul Bova con la nuova fiamma fino alla presidente della Rai Tarantola, sotto la cui direzione la Tv di stato compie sessant’anni (in realtà si celebra solo un passaggio di denominazione da Radio Audizioni Italiane a Rai Radiotelevisione Italiana Spa, ma ogni ricorrenza vale un premio se ti invitano a Taormina). Altri momenti cinematografici di rilievo in una serata vissuta in febbrile attesa di una partita di calcio (sic!), la consegna del premio a una Claudia Cardinale più luminosa che mai e ancora piena di charme e l’anteprima del bel cartoon Dragon Trainer 2 accompagnata dalla presentazione del suo simpatico e gentilissimo regista Dean De Blois e della produttrice Bonnie Arnold. Si abbassano le luci per far spazio allo spettacolo e tutti i posti “riservati”, come da copione, si svuotano inesorabilmente mentre vip, politici e sterlette fuggono via rumorosamente emigrando verso lidi meno cinematografici e piu "goderecci". Ritorneranno a mezzanotte, tutti accompagnati da direttori e manager e soprattutto ben bardati con cappellini e sciarpette tricolore. Uniti sotto uno schermo “storico” per celebrare uno dei “nemici” storici del cinema in Italia (insieme al caldo): il calcio. Buon sessantesimo Taormina Film Fest (nonostante tutto)!

Andrea Lupo

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