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Berlusconi frainteso su frase”I miei figli sono come ebrei”

Berlusconi"I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso".così Berlusconi ha risposto a Vespa che gli aveva chiesto se fosse vera la proposta dei figli di vendere tutto e di andare via.
Immediata la reazione del presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna:"Ogni paragone con le vicende della famiglia Berlusconi è non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa".

"L'Italia repubblicana è,continua Gattegna, un paese democratico. La Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro l'umanità. Contro gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti”

"Una polemica smaccatamente strumentale su una frase estrapolata da un ampio contesto". Così Silvio Berlusconi spiega le sue dichiarazioni che hanno scatenato le polemiche e l'indignazione da parte della comunità ebraica. "La mia storia, la mia amicizia verso Israele non consentono, spiega, alcun dubbio sulla mia consapevolezza della tragedia dell'Olocausto e sul mio rispetto del popolo ebraico".

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