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NUOVO POLO LOGISTICO, 10 MILIONI DI EURO INVESTITI IN LEGALITÀ E SVILUPPO

tavolo relatori -CATANIA – Dieci milioni di euro per una struttura al coperto che si estende per 20mila mq, pensata per ridurre le attese nel terminal pubblico, dimezzare i tempi scaricando fino a due treni al giorno per un numero complessivo di 2mila pedane: innovazione, ottimizzazione e potenziamento sono le parole chiave del nuovo polo logistico ferroviario inaugurato questa mattina (18 maggio) da DN logistica, presente sul mercato dei trasporti e logistica da quasi sessant’anni. Grazie a un investimento privato, alla Zona industriale di Catania nasce un nuovo terminal, funzionale alle esigenze del mercato e in linea con i principi di legalità, fiscalità e efficienza aziendale, che cambierà il volto della Sicilia Orientale, favorendo le operazioni di movimentazione e stoccaggio di merci provenienti da multinazionali e grosse aziende che alimentano il circuito della Gdo (Grande distribuzione organizzata).
«Si tratta di costi a cui attribuiamo il valore di investimento per effetto di un grande senso di appartenenza alla città – ha commentato Luigi Nicosia, amministratore unico Dn Logistica – è uno sforzo economico e imprenditoriale che testimonia la nostra volontà di far parte di un circuito sano e competitivo, basato sui principi di un’azienda valida e in costante crescita». Una realtà imprenditoriale che, nel giro di cinque anni, ha raddoppiato il numero di collaboratori passando da 60 a 120 risorse che oggi operano secondo un collaudato modello organizzativo: 500mila pedane movimentate in dodici mesi, 8 milioni di km percorsi in un anno, 100mila mq di superficie, sono le basi su cui poggia un sistema per il 70% intermodale e rivolto in gran parte al comparto alimentare, su scala nazionale e internazionale.

tavolo relatori -Il taglio del nastro – con la benedizione da parte di S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania – è avvenuto alla presenza del sindaco di Catania Raffaele Stancanelli e del vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Salvo Pogliese, che hanno entrambi posto l’accento sull’investimento imprenditoriale a favore dell’economia locale e della comunità.
Il nuovo terminal consentirà turni di lavoro flessibili, organizzati in base alle esigenze della committenza e in qualsiasi condizione meteo, in altre parole l’evoluzione della tradizione che diventa innovazione, a favore dello sviluppo. La pensa così anche il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, tra i relatori della tavola rotonda organizzata in questa occasione, che ha puntato l’attenzione sul «coraggio imprenditoriale di chi ha scommesso sulle proprie potenzialità a favore del territorio in cui opera e a vantaggio dell’intera economia – ha affermato Bonaccorsi di Reburdone – segno che, soprattutto in Sicilia e a Catania, siamo in grado di contare sulle nostre forze e di farne una preziosa risorsa. Un plauso va dunque al progetto realizzato dalla famiglia Nicosia». Oggi essere un’azienda sana e trasparente è la condizione necessaria per sopravvivere all’empasse economico e raggiungere i risultati desiderati, «l’investimento nella legalità non va considerato come un costo che si somma ad altri – ha affermato Antonio Pogliese, tra i relatori – ma come un varco verso il futuro, che consente di raggiungere alti standard di qualità e competitività. Alla scelta di legalità si aggiungono ad altre due azioni positive, quella del cambio generazionale, vitale in un’ottica di innovazione, e quella della crescita dimensionale». «Fattori, questi ultimi, che si sommano alla capacità di fare rete e di creare un network di collegamenti vantaggiosi per tutti gli attori coinvolti», come ha sottolineato il moderatore della tavola rotonda Domenico Ciancio.
I saluti introduttivi sono stati affidati al fondatore del Gruppo Diego Nicosia, hanno preso parte all’incontro anche il direttore Confindustria Catania Franco Vinci, il direttore Credito Siciliano, filiale Catania Armando Lo Prinzi e il Capo area Banca popolare agricola di Ragusa Gaetano Cascone.

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