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Elezioni 2013,fin dalle primissime proiezioni il movimento 5 stelle primo partito in Sicilia e in Italia, si profila la vittoria risicata del Pd

17.15:Secondo le prime proiezioni, il movimento 5 stelle sarebbe il primo partito in Sicilia per ciò che riguarda la Camera, al Senato invece è il Pdl che con il 32,5% supererebbe di un solo punto percentuale il partito di Beppe Grillo. A livello nazionale attualmente nessuno avrebbe invece la maggioranza al senato e governare al momento sarebbe impossibile senza un accordo con i grillini. Risultati deludenti per Mario Monti .

21.23: Continua lo sfoglio e il dato si profila così come quello delle prime proiezioni. Secondo i dati attuali il Pdl condurrebbe a livello nazionale, tallonato dal Pd e dal Movimento 5 stelle. I principali rappresentanti dei partiti parlano di presunta ingovernabilità al Senato.

22.22:  A livello nazionale è attualmente avanti il Pd con il 29.8% e una differenza di solo un punto percentuale con il Pdl. Alla camera il M5s è il primo partito.

23:50 Alla Camera: testa a testa tra Bersani e Berlusconi. Al Senato al centro sinistra potrebbero andare tra 95 e 115 seggi, al Centro destra tra 110 e 130, a Grillo tra 53 e 63, a Monti tra 13 e 20
Definitivi i dati sull’affluenza: alla Camera ha votato il 75,1% degli aventi diritto (nel 2008 era l’80,5%) mentre al Senato il dato si ferma al 75,2% (80,46% cinque anni fa). In controtendenza l’affluenza alle Regionali arrivata al 74,6% (era al 63,12%).
00:30 – Pd e Pdl solo 100.000 voti di differenza tra le due forze politiche. Il Pd andrebbe a governare senza la maggioranza in Senato. Nichi Vendola: “Necessario guardare al Movimento 5 stelle per fare delle leggi giuste e necessarie per la nazione. Si può abbassare il volume quando Beppe Grillo urla, ma alla fine se si ascoltano i programmi si trova qualcosa di buono”. Alfano: “Situazione di “too close”, nella quale è impossibile dichiarare il vincitore, solo il Viminale, ricontando i voti, potrà decretare con certezza la coalizione più votata”. Bersani: “Gestiremo il risultato nell’interesse dell’Italia”. Tra gli sfrattati da Montecitorio Gianfranco Fini.

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